A Cuneo si è concluso con l’assoluzione il procedimento a carico di tre persone, imputate per macellazione in un luogo non autorizzato e maltrattamento di animali. Nella memoria del cellulare di un uomo i militari avrebbero dovuto trarre elementi importanti per l’indagine che lo vedeva come parte offesa, ma tra i video conservati in memoria c’era anche quello che lo ritraeva sorridente con la mano appoggiata a una pecora che veniva sgozzata durante la celebrazione di una festa islamica. E così I. M., uomo di origini marocchine, si è trovato a essere imputato del reato di macellazione in un luogo non autorizzato e di maltrattamento di animale. Con lui sono finiti sul banco degli imputati anche la madre M. R. e B. R., il proprietario del locale in cui il 1° gennaio 2019 si era svolta la macellazione secondo il rito islamico. L’unico elemento a disposizione degli inquirenti era quel video in cui si vedeva l’uomo e poco distante da lui la madre all’interno di un capannone con molte altre persone che stavano assistendo al rituale. Assolutamente incerta invece l’identificazione del proprietario del capannone, cui gli inquirenti erano risaliti in virtù del fatto che già un passato era stato denunciato per lo stesso reato. Nel corso dell’istruttoria erano infatti stati ascoltati i militari che avevano condotto quelle precedenti indagini ma non era stato possibile riconoscere con certezza l’uomo indicato nelle foto estratte dal video. Anche il locale non sembrava essere lo stesso, dal momento che, come sottolineato dalla difesa, nel video era presente una struttura rossa ben distinguibile che però i militari non ricordavano di aver visto nel capannone dell’allevatore. Al termine dell’istruttoria è stata la stessa accusa a chiedere l’assoluzione per tutti e tre gli imputati essendo le prove raccolte nell’istruttoria insufficienti a dimostrarne la colpevolezza. Richiesta cui si sono associate le difese e accolta dalla giudice che ha assolto i tre per non aver commesso il fatto e per intervenuta prescrizione per quanto riguarda il reato di macellazione non autorizzata.