Dalle 18,55 di ieri sera, venerdì 27 settembre, Marco Margaria, 56 anni è, per la seconda volta consecutiva, il presidente del Bacino Imbrifero Montano del Po.
Sul suo programma ma ancor più sulla sua persona sono confluiti i voti di ben 12 dei 14 Comuni presenti all’assise con un loro rappresentante (assenti i soli Martiniana Po ed il “commissariato” Sanfront): Bagnolo Piemonte, Barge, Crissolo, Envie, Gambasca, Martiniana Po, Ostana, Paesana, Piasco, Revello, Rifreddo e Verzuolo.
Sull’aventino sono rimasti Brondello è Pagno: la loro esclusione dalla Deputazione (la Giunta) del Bim non è stata gradita soprattutto dal sindaco di Pagno Nico Giuliano, che avrebbe “consigliato” ai suoi un “niente posti nella sala dei bottoni, niente appoggio a Margaria”, portando così i due ad un voto di astensione.
“Dalla Valle Bronda non solo non c’è stato quello spirito collaborativo indispensabile quando si tratta di Enti sovracomunali, ma anche taluni comportamentiche danno da pensare molto sulle reali intenzioni di come si percepisca il termine territorio”, ha detto a fine seduta Margaria.
Gabriele Donalisio (Pagno) fino all’ultimo ha cercato in ogni modo di ostacolare la rielezione di Margaria in nome di un “Paesana ha già la presidenza dell’Unione Montana, non può avere anche quella del Bim” ma la sua scelta ieri sera è stata rispedita al mittente dai 12.
La deputazione (nella foto) resta così composta, oltre che da Marco Margaria, dal sempre verde Aldo Perotti (Crissolo), Maurizio Rasetto (Barge), Giuseppe Paolo Franco (Revello) e Denis Borghino (Gambasca). Un Bacino Imbrifero con la Valle Po a farle da spina dorsale.
Ieri sera il neo presidente ha detto che sua “intenzione sarà quella di lavorare nel solco iniziato a tracciare tre anni fa, imperniato su acqua e su un progetto di comunità energetica, ma anche di riuscire a poter lavorare su un’energia rinnovabile legata al fotovoltaico. Di certo non permetteremmo più ai piccoli comuni di rinunciare a finanziamenti previsti da bandi su determinati progetti per mancanza di disponibilità finanziaria, ma come Bim interverremo dando una mano in tal senso laddove questo fosse richiesto è possibile”.
Perché al Bacino Imbrifero Montano del Po che nel 2023 ha “distribuito” quasi 550.000 euro, i soldi non mancano di certo.