Boves – Al ritorno dal giro ad anello sulla collina bovesana, scendendo da Sant’Antonio la strada asfaltata costeggia la collina del castello “alto” che merita una deviazione. La zona, molto assolata e panoramica, è tornata a essere curata con frutteti e vigneti sparsi tra i casotti, e sulla sommità sbucano i ruderi dell’antico castello “alto”, così denominato per distinguersi dal castello “basso”, oggi ristrutturato e adibito ad abitazione privata.
Tutta l’area che circonda il castello “alto” è visitabile soltanto in precise occasioni, come le rassegne “Il cuneo gotico”, avviata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo negli anni scorsi. In cima alla collina è stato realizzato a metà Ottocento anche un “giardino esoterico”. L’autore è il senatore bovesano Giovanni Battista Borelli, che fu senatore del regno d’Italia e anche medico chirurgo, primario dell’Ospedale Mauriziano di Torino. Borelli, a cui è intestata a Boves anche una piazza e un teatro, volle certificare in tal modo la sua appartenenza alla massoneria.
Il giardino è composto da un ingresso protetto da due cani di pietra, un casotto-belvedere, una torre merlata, un obelisco, un tempietto rotondo con la statua della dea Ragione, un castelletto gotico-moresco, un tumulo in terra tra siepi di bosso (la tomba iniziatica). Quello del castello “alto” di Boves è uno dei luoghi più misteriosi e magici che compongono la rete di beni neogotici del Cuneese. In pieno Ottocento si diffuse infatti in Europa il gusto romantico per il gotico. Il risveglio di questa corrente toccò profondamente la provincia di Cuneo, che oggi rivela un primato a livello italiano, con esempi artistici e architettonici d’eccellenza, ispirati alla riscoperta del Medioevo.