Hanno utilizzato una porzione di area di circa 1.000 metri quadri in via Saluzzo 2, a Revello, come piazzale asfaltato e su di essa hanno edificato capannoni per ricovero mezzi e attrezzature a servizio di un’azienda, nonostante l’appezzamento di terreno fosse gravato da molteplici vincoli quali quello paesaggistico ambientale, quello di area contigua della fascia fluviale del Po-Tratto cuneese e di beni statali poiché ricadente all’interno di sedime demaniale del fiume Po.
Opere realizzate parecchi anni orsono che stando agli atti della Regione Carabinieri Forestale “Piemonte” Stazione Carabinieri Forestale di Barge” violano il Codice Penale sia per “invasione e occupazione di terreni demaniali” (occupazione riguardante acque, terreni, fondi destinati ad uso pubblico), per “deturpamento beni immobili pubblici” che per “lottizzazione abusiva ed interventi abusivi realizzati su suoli di proprietà dello Stato”.
Alla luce di tutto ciò, la ditta interessata era stata sollecitata a “voler produrre entro il 6 settembre di quest’anno formale istanza per la regolarizzazione dell’abuso in oggetto”. Cosa, secondo il Comune, mai avvenuta, nonostante la ditta il 5 settembre avesse comunicato di aver trasmesso istanza di concessione demaniale in sanatoria alla Regione Piemonte Direzione Opere Pubbliche, Difesa del suolo, Protezione Civile, Trasporti e Logistica Settore Tecnico regionale di Cuneo.
Alla fine di tutto questo rimpallo di mancanze, ai legali rappresentanti dell’azienda artefice delle irregolarità è stata ordinata la demolizione dei fabbricati abusivi e realizzati su sedime demaniale, con la conseguente remissione in pristino dello stato dei luoghi il termine di giorni 90 (novanta) dalla data di notifica dell’ordinanza, dopo aver preso gli opportuni contatti con la Stazione Forestale di Barge nonché con l’AIPO per una corretta esecuzione dei lavori e del ripristino dell’area.