Riflettere su uno dei problemi sociali più rilevanti: la mancanza di comunicazione fra le persone. Questo è il soggetto attorno al quale nasce il cortometraggio “Heartless” del giovane regista bovesano Giacomo Siciliani. Il lavoro è stato fra i finalisti del Gc Film Festival di Roma, manifestazione cinematografica con risvolti benefici a sostegno della Missione Makeni in Sierra Leone.
“L’idea del cortometraggio – racconta Siciliani – nasce dopo aver scritto un soggetto per un breve video art dove gli attori protagonisti avrebbero dovuto interagire solo tramite sguardi e con l’ausilio di un “cuore luminoso” sotto i loro abiti. E’ diventato un corto nel momento in cui ho capito che il tema trattato era molto attuale e riguarda tutte le persone (coppie, fratelli, genitori etc.)”.
La trama coinvolge una coppia formata da un ragazzo e una ragazza. Si percepisce nell’immediato un “muro di silenzio” fra i due, una sensazione di disagio che appare guardando il cuore che si illumina nel petto. Questo è l’unico modo per percepire e comprendere la verità nell’altro.
“Essendo volutamente senza dialoghi per lasciare spazio a gesti e sguardi – conclude Siciliani – ho coinvolto l’amico compositore Lorenzo Subrizi al quale ho chiedo di completare queste emozioni realizzando una colonna sonora che accompagnasse il cortometraggio. Credo che le nostre collaborazioni proseguiranno perché è mia intenzione realizzare altri progetti dedicati alle emozioni. In questo senso la musica diventa parte integrante del lavoro svolto, capace di “far parlare” gli attori anche in un film privo di dialoghi”.