Peveragno – È dedicato all’Eterno Padre il dipinto murale posto sulla facciata di un piccolo edificio che si affaccia su piazza XXX Martiri nel concentrico del paese. L’opera, risalente al XVII secolo, era stata realizzata per volere di alcuni peveragnesi sopravvissuti all’epidemia di peste, come espressione della loro gratitudine per aver avuto risparmiata la vita. Ricerche condotte dallo storico peveragnese Giovanni Magnino raccontano di un manoscritto del 1909, su cui viene ricordato che quattro uomini devoti di Peveragno fecero erigere nel 1633 sull’allora piazza Paschetta, l’immagine della Santissima Trinità. Si trattava di Antonio Basso, Vincenzo Toselli, Giovanni Marco e Candido Campana, i quali attraverso il dipinto vollero ricordare la peste che colpì Peveragno nel 1630 e ringraziare per la fine della terribile epidemia.
L’opera ha una forma quasi quadrata, definita lungo il perimetro da una cornice dipinta, e raffigura la Santissima Trinità. Il Padre Eterno in posizione centrale regge la Croce con il Cristo Crocifisso e fra loro, sulla Croce stessa, la colomba dello Spirito Santo. La raffigurazione risulta molto statuaria, centrale e simmetrica rispetto al riquadro dipinto. La cornice che lo racchiude presenta decorazioni brune su fondo giallo ocra. Alla base del riquadro, incisa su una lastra di marmo bianco, è riportata una scritta, che ricorda la liberazione di Peveragno dal “morbo pestifero” nel 1633. L’affresco è stato oggetto di restauro nel 2021. L’intervento, promosso e commissionato dall’associazione culturale Il Ricetto, patrocinato dal Comune e costato 3.000 euro, è stato curato dalla restauratrice Luisa Torrero. L’incedere del tempo e l’incuria ne avevano compromesso lo stato di conservazione, ma grazie al minuzioso intervento, chi passa in piazza XXX Martiri, può apprezzare forma e colori di una pagina importante e probabilmente sconosciuta di storia locale.