Acceglio – Il gruppo Castello-Provenzale domina con la sua inconfondibile forma l’alta valle Maira: è una montagna emblematica, dal profilo caratteristico e dalla posizione estremamente visibile. Se a ciò si aggiunge il fatto che la sua roccia è forte e resistente, adatta ad arrampicare, si capisce perché sia stata sempre particolarmente frequentata.
La tradizione vuole che il primo a salirla sia stato un parroco di metà Ottocento, per sciogliere un voto contratto durante la battaglia di Novara, importante scontro del nostro Risorgimento.
Il parroco, che si chiamava don Provenzale ed era originario di Chiappera, promise che avrebbe issato una croce sopra quella montagna, che oggi porta il suo nome. Da allora molti hanno salito le vette del gruppo, aprendo nuove vie e creando un interesse che, dopo una fase calante qualche decennio fa, perdura tutt’oggi.
Da ricordare la conquista della Torre Castello, avvenuta nel 1924 dopo innumerevoli tentativi e attraverso un metodo curioso e avventuroso: due svizzeri lanciarono dalla vetta della vicina Rocca Castello una piccozza con una corda, incastrandola e usandola come teleferica per spostarsi sull’allora imprendibile Torre. Solo una dozzina di anni dopo Virgilio Gedda effettuò la prima salita vera e propria. Il gruppo Castello – Provenzale – tre torri di quarzite piantate nel centro del vallone del Maurin – presenta una roccia molto compatta e di difficile chiodatura, ma ricca di fessure adatte all’uso delle protezioni veloci. Ovunque con itinerari che oltrepassano i 250m di sviluppo. Si percorrono dalle salite storiche ancora in stile classico attrezzate a chiodi alle vie moderne a spit.