Il turismo in montagna ha un costo ambientale, che in queste settimane di ferie rischia di alzarsi sempre di più fino a danneggiare le aree protette: questo il messaggio lanciato dal network internazionali di enti e parchi naturali “Be part of the mountain”, a cui aderisce anche L’Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Marittime.
Si tratta di un’iniziativa di cooperazione internazionale che raduna enti, parchi e club alpini di tutta europa; l’obiettivo è sensibilizzare i turisti alla cura e al rispetto della natura. “Be part of the mountain” è nato nel 2016 grazie alla Rete delle Aree Protette Alpine (ALPARC) che ha organizzato il primo seminario internazionale sul disturbo alla fauna causato dalle attività ricreative invernali. Avevano partecipato anche l’ ASTERS (Associazione delle Riserve Naturali dell’Alta Savoia, Francia) e il Parco Regionale Massif des Bauges.
“Sono giorni di grande afflusso sulle nostre montagne: ambienti preziosi, ricchi di biodiversità ma estremamente fragili. – spiega Aree protette Alpi marittime su Facebook – É bene ricordare che non siamo soli e che la nostra presenza moltiplicata per X visitatori produce effetti su suolo e vegetazione. Il nostro odore, la nostra voce si propagano nell’aria e sono sentiti dagli animali. Non siamo presenze impercettibili!
Per questo ci piace citare una bella frase e l’incitazione dell’etologa e ambientalista Jane Goodall: “Non puoi trascorrere un singolo giorno senza avere un impatto sul mondo che ti circonda. Quello che fai fa la differenza, devi decidere che tipo di differenza vuoi fare”.