Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Mauro Calderoni, ex sindaco di Saluzzo (dal 2014 al 2024) e presidente dell’Ente di Governo d’Ambito territoriale ottimale 4 Cuneese, riguardo alla gestione dell’acqua in provincia Granda. Il consigliere regionale Calderoni esprime la propria soddisfazione per il compimento del processo che ha portato a un’organizzazione del ciclo idrico cuneese interamente pubblica, così come voluto da anni dai sindaci della provincia.
“Con la Sentenza della Corte di Cassazione 18623/2024 pubblicata l’8 luglio 2024 si chiude, definitivamente e con una vittoria piena, che il gestore privato Egea ha aperto nel corso degli utlimi 10 anni verso il sistema pubblico per ribaltare le decisioni assunte dai comuni nell’ormai lontano 2015. È l’auspicata fine di un’epoca che ha bloccato la transizione ordinata verso una gestione completamente pubblica del sistema idrico cuneese.
In realtà ormai da quasi 2 anni il percorso di rafforzamento di Cogesi, il gestore affidatario in house del servizio, ha compiuto decisi passi in avanti. Come Ente d’Ambito abbiamo fortemente voluto che la gestione consortile accogliesse in sè le aziende espressione dei quattro quadranti in cui si articola la provincia (Cuneese, Monregalese, Area di Pianura e Langhee Roero), ritornando alla visione originaria, rispettosa delle singole realtà territoriali.
Tutte le nostre deliberazioni hanno voluto tracciare la strada, politicamente voluta e tecnicamente fattibile, per portare i diversi soggetti industriali ad assumere il ruolo di soci di Cogesi. La prima in ordine di tempo è stata Mondo Acqua. Grazie ad un prezioso lavoro congiunto tra Ato4 e i comuni soci si è arrivati, nell’aprile di quest’anno, alla liquidazione dei soci privati che hanno voluto agevolare le operazioni di pubblicizzazione del capitale di Mondo Acqua, cedendo le loro azioni a Calso Spa, già socio pubblico di Cogesi che a sua volta ha accolto nella compagine consortile anche la società Monregalese.
Analogo percorso di pubblicizzazione e di ingresso in Cogesi è stato impostato con le delibere dell’Ente d’Ambito per quanto riguarda le società miste Alpi Acque e Alse. Entro il 30 settembre entrambe le società entreranno nel perimetro di gestione pubblica del servizio idrico. Per quanto riguarda le Langhe sono in corso positive interlocuzioni con Egea Acque e con il suo socio Iren, per individuare un percorso di reciproco interesse, nei limiti consentiti dalle leggi vigenti, per mantenere la qualità del servizio e il livello di investimenti necessari a questo teritorio particolarmente complesso.
Crediamo che questo breve resoconto dimostri come si sia riusciti, con una accorta gestione politica e tecnica della situazione idrica cuneese, a superare l’inerzia che ha minato negli anni la capacità del sistema di evolvere verso soluzioni industriali e finanziarie di eccellenza (su tutte l’accesso ai fondi del PNRR), anche grazie alla frammentazione delle gestioni in via di definitivo superamento.
È pertanto con orgoglio che al futuro presidente e alla conferenza dei sindaci, da rinnovare dopo le recenti elezioni amministrative, consegno un sistema finalmente avviato verso quei traguardi che i sindaci, che decisero questo modello di organizzazione in house dieci anni fa, vedevano come utile per i cittadini cuneesi.”