Sono stati tutti assolti i tre giovani accusati di aver malmenato un 33enne di origine marocchine in via Roma a Cuneo nella notte del 14 gennaio 2022, a causa di un apprezzamento di troppo da parte della vittima alla fidanzata di uno dei tre. Secondo il racconto della parte offesa, che aveva successivamente ritirato la querela, qualche sera prima di quella notte, aveva notato la ragazza e le aveva rivolto un apprezzamento: “Alcuni amici mi dissero di andare subito via perché quella era la fidanzata di Wael Bene Salem e che se lo avesse saputo mi avrebbe picchiato. Qualche giorno dopo, uscendo dal Bingo, mentre ero in via Roma diretto a casa mia ero stato aggredito e picchiato mentre ero a terra. Sono riuscito a scappare fino a casa ma poi sono tornato indietro, c’era la Polizia e l’ambulanza e sono andato al pronto soccorso”. La Polizia ha confermato questa parte del racconto, l’agente di servizio aveva riferito alla giudice di aver parlato con due persone e che la vittima era arrivata poco dopo: “Dicevano che era stata solo una discussione, non volevano farsi curare”. In realtà poi la vittima delle botte accettò le cure e in ospedale gli vennero repertati cinque giorni di prognosi per un trauma all’occhio. Dopo due giorni l’uomo tornò in ospedale e questa volta venne scoperta una frattura alla vertebra lombare con prognosi di 30 giorni. Wael Ben Salem 23enne di origini tunisine finì a processo insieme ai 21enni Wardane Abdelahi e Marzough Mohamed, nati in Italia, con l’accusa di lesioni aggravate. Molto diversa la versione dei fatti offerta dai tre ragazzi e da altri testimoni ascoltati in istruttoria; tutti avevano dichiarato che altre volte, da ubriaco, l’uomo aveva molestato quella ragazza, con un atteggiamento provocatorio nei confronti degli altri ragazzi presenti: “Gli dissi di lasciarla stare – aveva riferito in aula Ben Salem – ma lui l’aveva presa e aveva iniziato a toccarla. Era intervenuto il fratello di Wardane e noi ce ne eravamo andati. Lui ci è venuto dietro e quando siamo stati in via Roma ha preso una bottiglia di vino da un espositore e me l’ha tirata contro sfiorandomi. Stava per prenderne un’altra, mi sono avvicinato e gliel’ho tolta; lui ha cercato di aggredirmi con un pugno e allora gli ho dato io un pugno per difendermi, poi ho preso la mia fidanzata e sono andato via”. Per l’accusa il racconto fatto dall’aggredito era coerente e il fatto che avesse ritirato la querela una prova della paura di ritorsioni da parte del gruppo, e per questo aveva chiesto due anni di reclusione per tutti gli imputati. Per le difese invece la ricostruzione offerta dagli altri testimoni concordava con quella di Ben Salem, il quale aveva pacificamente ammesso di aver dato un pugno per autodifesa, una reazione in cui non erano state coinvolte altre persone e quindi in mancanza di una querela gli avvocati hanno chiesto di non doversi procedere. Con la formula del mancato raggiungimento della prova la giudice ha assolto i tre imputati per non aver commesso il fatto.