Cappella di San Martino
Sulla collina di San Martino si trova l’omonima cappella, costruita prima del Mille, che possiede una delle facciate più antiche della provincia di Cuneo, giunta ai nostri giorni quasi completamente nelle sue linee originali. La descrizione sul sito del Comune di Busca sintetizza: “Eretta con masselli squadrati di pietra verde-grigia, conserva materiali romani di recupero. Il portale a tre ghiere e la sovrastante bifora richiamano forme bizantineggianti carolinge”. La parte interna della cappella, invece, è stata oggetto di rifacimento successivo: nell’abside a sinistra rimangono tracce di dipinti di tipo bizantino, mentre in quella centrale alcuni resti di affreschi purtroppo ridipinti, un tempo opera dei fratelli Matteo e Tommaso Biazaci. Nel Settecento la cappella fu sopraelevata.
Cappella di Madonna del Campanile
In una posizione “a mezza collina”, nel tragitto che in linea d’aria è a metà percorso tra il centro storico di Busca e il Castello del Roccolo, si trova la chiesa di Madonna del Campanile in una piccola e tranquilla area verde cittadina. L’edificio fu rifatto nel Settecento dove precedentemente esisteva una cappella molto antica, come si legge sul sito del Comune: “paleocristiana, eretta sul fondo romano di Bebennius. All’esterno è ancora visibile traccia dell’antico muro perimetrale su cui è affrescato un trittico con la Deposizione e Santi, che rivela lo stile e l’espressività dei fratelli Biazaci di Busca”. Le ricerche dell’esperta Laura Marino, specificano che in un “documento del 20 maggio 1281 – che sancisce la sottomissione di Busca al Marchese Tommaso I di Saluzzo – si parla di questa chiesa, chiamata già allora Madonna del Ciocchèro (ossia del campanile). Distrutta nel 1691, fu ricostruita in forme barocche sui ruderi antichi”.
Cappella di San Giacomo
Sotto uno spesso strato di intonaco sono stati recentemente restaurati – con inaugurazione avvenuta nel luglio 2023 – i preziosi affreschi rinvenuti nella cappella di San Giacomo, opera dei fratelli Biazaci, che narrano la vita del santo; la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio del Piemonte aveva precedentemente giudicato interessanti e meritevoli di recupero i dipinti emersi sul soffitto e sulle pareti della cappella. L’attività per portare alla luce i dipinti è durata molti anni e i lavori sono stati effettuati da una ditta specializzata, la Moselli Riccardo conservazione e restauro opere d’arte di Torino, con la supervisione di Federica Badino, architetto conservatore. L’iniziativa è stata portata avanti dai massari della cappella, insieme al parroco di Busca, don Roberto Bruna, e la diocesi di Saluzzo.