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Domenica 24 novembre 2024

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La Corte dei Conti e il bilancio della Regione

Il presidente Cirio: “La Corte dei Conti ha parificato senza eccezioni il Rendiconto 2023”. L'opposizione: “Il fallimento di Cirio sul personale sanitario certificato dalla Corte dei Conti”

Torino

La Guida - La Corte dei Conti e il bilancio della Regione

La Corte dei Conti ha “parificato senza eccezioni il Rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2023”. Lo comunica la Regione con una nota in cui spiega che il disavanzo è sceso a 5 miliardi e 110 milioni, 232 milioni in miglioramento rispetto al 2022. All’udienza erano presenti il presidente della Regione Alberto Cirio, gli assessori al Bilancio Andrea Tronzano e alla Sanità Federico Riboldi, oltre ai direttori Paolo Frascisco, Giovanni Lepri e Antonino Sottile.

“La Corte dei Conti – dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano – ha parificato senza eccezioni il Rendiconto della Regione Piemonte del 2023 confermando il percorso virtuoso che abbiamo iniziato cinque anni fa: rispetto al 2019 abbiamo ridotto il disavanzo da 6,6 miliardi a 5,1 miliardi, con l’obiettivo di scendere sotto i 5 miliardi nel 2024. Diminuisce anche il debito: era di 9,6 miliardi oggi è 8,4”. Rispetto alla sentenza della Corte Costituzionale che invitava la Regione a raggiungere un nuovo accordo con il governo a proposito degli accantonamenti per i pagamenti delle Asl, il presidente e l’assessore hanno annunciato che “questo sarà raggiunto il 31 luglio, quando è previsto un nuovo incontro già convocato a Roma. Tra gli altri aspetti ci sono il risultato di competenza positivo (117 milioni) e la riconferma dell’equilibrio di bilancio (positivo per 15 milioni). Per la spesa sanitaria, aumenta quella destinata al personale nel percorso di assunzioni avviato nel 2023 e di riduzione progressiva del ricorso ai gettonisti”.

L’opposizione: “Il fallimento di Cirio sul personale sanitario certificato dalla Corte dei Conti”

Critiche arrivano dall’opposizione, con il consigliere regionale e segretario del Pd del Piemonte, Domenico Rosso, che parla di “fallimento di Cirio sul personale sanitario certificato anche dalla Corte dei Conti”.

“È solo una questione di tempo e i nodi vengono al pettine – sottolinea Rossi – Nella scorsa legislatura abbiamo denunciato dati alla mano l’eccessivo ricorso ai gettonisti, medici e infermieri, negli ospedali del Piemonte. La certificazione della Corte dei Conti che mette nero su bianco quello che abbiamo ripetuto per 5 anni forse costringerà il Presidente Cirio ad un bagno di realtà: giocando con i numeri la destra ha sempre presentato una realtà diversa dia quella che i cittadini incontrano incontrano nei pronto-soccorso ingolfati o con liste d’attesa infinite. Dal 2020 in poi, con l’avvento di Cirio&Co, i numeri parlano chiaro: il Piemonte perde personale stabile mentre aumenta la spesa per i gettonisti. Centinaia di milioni di euro utilizzati per tappare i buchi di una barca che affonda, anziché investirli in una ristrutturazione del sistema. Da un lato il Governo blocca la proposta di legge che chiede di destinare almeno il 7,5% del PIL e dall’altro Cirio in questi anni non ha mai messo in campo un piano di assunzioni degno di questo nome. È proprio questa manovra a tenaglia della destra che sta uccidendo la sanità pubblica e che genera il fenomeno delle liste d’attesa, l’esodo del personale e costringe i cittadini che possono permetterselo a rivolgersi alla sanità privata, lasciando indietro tutti quelli che invece rinunciano alle cure perché impossibilitati a pagare”.

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