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Venerdì 22 novembre 2024

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Da Cuneo a Dubai per confrontarsi con giovani agricoltori provenienti da ogni parte del mondo

Nicolò Bertorello, trentenne frutticoltore di Revello, ha partecipato alla Cop28 di Dubai, il più importante tavolo sui cambiamenti climatici a livello globale: “Cercare, creare e mantenere collaborazioni a livello locale e internazionale”

La Guida - Da Cuneo a Dubai per confrontarsi con giovani agricoltori provenienti da ogni parte del mondo

A dicembre si è svolta a Dubai la Cop28 il più importante tavolo sui cambiamenti climatici a livello globale. Tra i partecipanti anche Nicolò Bertorello, giovane imprenditore della Coldiretti Cuneo, che lo scorso anno era stato selezionato dall’Organizzazione mondiale degli agricoltori (Oma) fra i 20 agricoltori under 35 da tutto il mondo per il Gymnasium, un programma internazionale di formazione per i futuri leader nel settore agricolo.
Bertorello, 30 anni, frutticoltore di Revello e membro del Comitato provinciale di Coldiretti Giovani Impresa. Trent’anni, laureato in Scienze Agrarie, conduce l’azienda di famiglia assieme ai genitori e allo zio,con una particolare inclinazione alle sperimentazioni. Ne è un esempio l’innovativo impianto di serre sospese sulle piante di kiwi che, riducendo l’umidità, punta a contenere le problematiche della moria e della batteriosi. Problematiche che negli ultimi anni hanno abbassato la produttività a livelli insostenibili, tanto che in Provincia di Cuneo si è perso ben il 70% degli impianti di kiwi.
“Siamo molto orgogliosi della partecipazione di Nicolò alla Cop – dice il delegato di Giovani Impresa Cuneo, Marco Bernardi -. È stata un’occasione unica di discussione, condivisione e confronto ai più alti vertici su un tema cruciale per il futuro dell’agricoltura, ma non solo”.
“Un’opportunità straordinaria – sottolinea il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – che premia la competenza, l’intraprendenza e il protagonismo dei giovani imprenditori cuneesi come Nicolò, cruciali per la transizione green dell’agricoltura”.
Ci siamo fatti raccontare l’esperienza di Dubai direttamente da Nicolò, che è volato a Dubai

Un giovane imprenditore di Revello insieme a colleghi da ogni parte del mondo: come ti sei trovato?“È stata un’esperienza unica. Ringrazio la Coldiretti e l’Oma per la grande occasione di partire, da solo e unico agricoltore italiano, per Dubai, dove ho avuto l’onore di portare la voce e il punto di vista di migliaia di colleghi. Con gli agricoltori di altri Paesi ho avuto l’opportunità di assistere a conferenze tecniche e legate a tematiche di attualità ma, cosa ancora più importante, abbiamo avuto momenti di confronto nei quali si è parlato sia dell’agricoltura vissuta da ciascuno di noi giorno per giorno, sia di come si debbano approcciare da giovani agricoltori tematiche quali il cambiamento climatico e il progresso tecnologico”.
Come si è svolto Oma Gymnasium, il percorso formativo a cui prendi parte?
“Il percorso si è sviluppato interamente online nel corso del 2023, poi in occasione della Cop28 abbiamo completato il corso in presenza. La prima parte ha visto lo sviluppo di tre moduli: public speaking, negoziazione politica e networking. Abbiamo quindi approfondito come essere buoni oratori, come trovare una mediazione tra la propria posizione e quella della controparte, e infine come lavorare in squadra per arrivare a un obiettivo comune. Il networking è poi stato sviluppato in presenza a Dubai ed è stato veramente stimolante poter essere parte di confronti diretti come quelli che abbiamo vissuto”.
Cosa ti porti a casa dalla tua avventura alla Cop28?
“Poter assistere a un evento così complesso e articolato è stato stimolante, emozionante e responsabilizzante allo stesso tempo. Ovviamente tutti ci siamo chiesti cosa avremmo portato a casa da un’esperienza simile, ma ancora di più, il pensiero comune era focalizzato su cosa avremmo potuto portare noi giovani agricoltori in un contesto di quel calibro; continuamente ci chiedevamo l’un l’altro se fossimo stati realmente capaci di portare le nostre esperienze e le istanze nostre e di altri giovani agricoltori come noi. Da parte mia, in un momento storico in cui si fa un gran parlare di resilienza, ho portato l’esempio pratico di come i nostri agricoltori lavorino in maniera resiliente, consapevoli che il presente e il futuro ci riservano molte sfide, ma che da queste sfide possiamo uscire rinforzati. Porto a casa un po’ di consapevolezza in più sui meccanismi che regolano un evento come la Cop28, nuove idee e approcci ai problemi lavorativi che ho avuto la fortuna di ascoltare in conferenze o parlando in privato con colleghi o con gente impiegata in altri settori e nuovi contatti con altri giovani agricoltori con cui scambiarsi visioni del mondo”.
Collaborazioni di questo tipo quanto possono servire ai giovani imprenditori agricoli?
“Esperienze condivise come quella del Gymnasium sono fondamentali perché ci ricordano che il mondo è grande e vario e che ciò che per noi è normale per altri è strano o sconosciuto. Penso che per andare incontro al futuro nel modo migliore si debba essere disposti da ogni punto di vista a cercare, creare e mantenere collaborazioni sia a livello locale sia internazionale. Un gran beneficio che ho tratto finora è rappresentato dalla possibilità di respirare quest’aria di interscambio e collaborazione tra persone da ogni angolo del globo”.
Perché è importante che gli agricoltori partecipino ad eventi come la Cop28?
“È giusto che gli agricoltori, in quanto custodi dell’ambiente, siedano a un contesto così importante come quello della Cop28, dove vengono prese decisioni riguardanti l’impatto ambientale e il cambiamento climatico. Nella politica americana si usa spesso dire ‘Se non sei seduto a tavola, sei sul menù’, che è diventato il motto di noi partecipanti al Gymnasium perché ci siamo resi conto dell’importanza di esserci, di partecipare ai tavoli delle trattative per evitare che siano prese decisioni ingiuste o penalizzanti per il nostro comparto”.

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