La mensa di Cuneo è un servizio storico per la città, evolutosi nel corso del tempo e che continua a essere un punto di riferimento fondamentale per la comunità locale.
Da anni, si trova presso i locali di proprietà Tomasini e oggi affronta una serie di sfide legate ai costi operativi e alla gestione dei flussi di utenti. La mensa rappresenta un servizio pubblico fondamentale perché è l’unica mensa di emergenza della città che dà un servizio sia a pranzo che a cena. Con 365 pasti serviti ogni giorno a pranzo e cena, il lavoro dei volontari che si offrono per assistere alla distribuzione è di vitale importanza.
Proprio sul tema si è espresso Piero Meineri, responsabile dei volontari della cucina, che ha parlato dell’importanza del loro contributo e l’atmosfera positiva che caratterizza i turni di lavoro. Con oltre 150 volontari iscritti, di età compresa tra i 18 e i 90 anni, la coesione e il senso di appartenenza tra di loro sono evidenti, creando un ambiente accogliente e solidale. Questo spazio continua a essere un punto di riferimento per la comunità locale, offrendo non solo pasti caldi, ma anche sostegno e solidarietà a coloro che ne hanno bisogno.
Sebbene non si cucini in loco, ma i pasti vengano forniti dalla Markas a pranzo e dalla mensa ospedaliera Santa Croce a cena, il coordinamento delle attività, la pulizia e la distribuzione richiedono un impegno considerevole.
Il costo del pranzo è sostenuto dal Comune, mentre la presenza fondamentale di un custode dei locali di mensa e dormitorio e i costi della struttura (utenze, manutenzioni, arredi e attrezzature, materiale di consumo) sono garantiti da Caritas attraverso i fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica, 25mila euro per il dormitorio di prima accoglienza e 43mila euro per la il servizio della mensa.
Altra esigenza essenziale è la presenza di un coordinamento efficace per gestire questa complessa realtà, in cui possono capitare problematiche legate all’aumento delle persone servite e problematiche relazionali tra utenti, fenomeni di aggressività – come ricordato da Mario Parola, responsabile del servizio: “Un’esperienza forte vista la sua natura, ma che è ricca di umanità, di aiuto reciproco tra le persone. Tutti i giorni siamo a contatto con persone senza lavoro, a volte anche senza dimora – il che ci permette di comprendere il perché di queste tensioni. Ma i più ringraziano e sorridono quando ci incontriamo alla Mensa”. L’attuale spazio della mensa è limitato e presenta soli 20 posti a sedere per 90 persone servite contemporaneamente, il che costringe a fornire pasti d’asporto per gestire i momenti di picco. Per scelta, abbiamo deciso di utilizzare materiali biocompatibili per garantire una distribuzione sicura ed ecologica.
Per questo motivo, c’è la volontà di migliorare ulteriormente il servizio, puntando a una mensa più grande che possa includere una cucina per abbattere i costi e ridurre l’uso della plastica, permettendo alle persone di consumare i pasti direttamente in loco.
Invitiamo tutti a sostenere questo importante servizio firmando per l’8xmille alla Chiesa Cattolica, affinché possa continuare a garantire assistenza a chi è più vulnerabile nella nostra città.
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