Oggi sabato 11 maggio alle ore 17,30 viene presentato il catalogo della mostra “Nuovi lirici – Sublimi sconfinamenti” a Palazzo Samone a Cuneo. Saranno presenti gli artisti Valerio Anceschi, Roberto Casiraghi, Alessandro Fieschi Ayako Nakamiya, Pietro Pasquali, Rossella Rapetti, Tetsuro Shimizu insieme al critico Matteo Balbiati, a Enrico Perotto.
La mostra, prodotta da grandArte e Il Fondaco, sarà visitabile fino a domenica 12 maggio dalle ore 16.00 alle ore 19.00, con ingresso libero. Il catalogo è un bel volume edito da Primalpe con molti interventi critici e load presentazione di ognuniod egli artisti.
A distanza di circa quattro anni dalla partecipazione alla mostra Canone lirico inaugurata presso il Fondaco di Bra in un primo tempo in modalità online, il 4 marzo 2020 (a causa del lockdown per l’emergenza Covid-19), e successivamente in presenza, dal 21 giugno al 31 luglio, sette dei nove artisti che compongono il gruppo di area milanese dei Nuovi Lirici (non sono presenti Misia De Angelis e Valdi Spagnulo) proporranno in Palazzo Samone a Cuneo, dal 6 aprile al 12 maggio 2024, gli esiti più recenti delle loro riflessioni pittoriche e scultoree, condotte con rigore e incisività espressiva sulla forza comunicativa delle forme e dei colori improntati alle tendenze dell’arte astratta e aniconica del XX secolo. I visitatori della esposizione cuneese potranno così interagire con 56 opere tra dipinti e sculture, constatando da vicino come i confini fisici dei quadri e dei lavori tridimensionali esposti siano soltanto un esile argine al flusso vitale incontenibile degli elementi lineari, formali e coloristici puri, da considerare come elementi essenziali di un linguaggio visivo universale capace di agire sui valori percettivi ed emozionali dell’osservatore e che costituisce la radice ideale del “desiderio di sublimità” (per dirla con Barnett Newman), sentito fortemente da parte di ciascuna delle personalità artistiche presenti in mostra. “L’espressività collettiva, resa istanza unitaria”, ha scritto nel 2023 Matteo Galbiati, lo storico dell’arte e critico che dal 2009 segue i progetti e le esposizioni del gruppo, “rafforza la precisazione di un qualcosa che, dal limite fisico, prova e vuole testimoniare l’infinito”. Pertanto, la “misura giusta in loro è quella con cui spezzano equilibri assodati”, arrivando “al punto di rottura per cui il dovere dell’arte […] è quello di non rimanere bloccato e immune dal confronto vero e sincero con la vita”.
L’evento fa parte del progetto “GrandArte, esperienze d’arte collettiva che possono generare comunità” sostenuto dalla Regione Piemonte e ha ottenuto il patrocinio del Comune di Cune