Tra i tanti posti posti affascinanti e molto particolari disseminati sul vasto territorio di questa nostra Granda, Sanfront annovera sicuramente come fiore all’occhiello del suo patrimonio artistico-culturale Balma Boves, il suggestivo villaggio costruito sotto la roccia.
Camminando lungo il sentiero che si inerpica sul Mombracco (la proverbiale montagna di Leonardo) ci si imbatte in questo straordinario e particolarissimo sito dove tutto sembra essersi fermato a quel tempo in cui l’uomo viveva in perfetta armonia con la natura.
Situato a 652 metri di altezza, il caratteristico borgo di Balma Boves fu costruito sotto un’enorme sporgenza rocciosa. Il suo peculiare aspetto, con le case in pietra dai tetti piatti, ricorda quello dei “pueblos navajos” indiani del Nord America. A prima vista sembrerebbe quasi un borgo medievale disabitato da tempo. E, tuttavia, gli ultimi abitanti hanno lasciato questo posto quasi fiabesco, per la sua collocazione e costruzione, non più tardi della fine degli anni ’50.
Oggi, ristrutturato e trasformato in ecomuseo, questo villaggio alpino-contadino è aperto al pubblico per far scoprire ai visitatori il segreto dei suoi antichi abitanti: lo stretto contatto con la natura, l’autosufficienza, la cura e l’amore per il territorio, il saggio sfruttamento delle risorse naturali come l’acqua, la pietra e i frutti della terra. Al suo interno, accompagnati dalla guida, si possono ammirare le abitazioni, le stalle, i fienili, gli attrezzi e gli utensili, gli essiccatoi per le castagne, le fontane e l’antico forno per il pane.
Una visita che è un viaggio indietro nel tempo alla scoperta di un passato non troppo lontano e di luoghi incredibili che furono testimoni della cosiddetta “civiltà del castagno”.
Balma Boves è a tutti gli effetti un museo a cielo aperto assolutamente da visitare. Non farlo almeno una volta nella vita, sarebbe imperdonabile.
Per accedere alla borgata-museo di Balma Boves si deve raggiungere il comune di Sanfront e parcheggiare l’auto in uno dei tre parcheggi situati alla partenza dei percorsi pedonali. Per arrivarci ci sono tre percorsi: Percorso Strada (percorso di tipo turistico, su mulattiera, con percorrenza di circa 35 minuti); Percorso Bosco (percorso di tipo escursionistico, su sentiero, con percorrenza di circa 25 minuti); Percorso Borgata Garzini (percorso di tipo escursionistico, su sentiero, con percorrenza di circa 40 minuti). Dopo l’ouverture di fine marzo, le aperture continueranno in tutte le giornate festive, fino a fine ottobre, ed i sabati da metà giugno a metà settembre.
Confermata l’apertura infrasettimanale del lunedì e venerdì pomeriggio in agosto e l’apertura continuativa in tutti i pomeriggi della settimana di Ferragosto» spiegano dall’associazione Vesulus.L’orario in cui sarà possibile visitare il sito sarà quello consueto: dalle 10 alle 18.30 (per il mese di ottobre dalle 10 alle 17) e gli accessi al sito saranno, come negli scorsi anni, scaglionati, con visite guidate al 30’ di ogni ora e servizio di prenotazione raccomandata, al fine di organizzare al meglio il numero di persone presenti contemporaneamente nel sito, e permettere a tutti di usufruirne in tranquillità. Confermati anche i prezzi di accesso al sito (5 euro intero con visita guidata; 3 euro ridotto con visita guidata; 1 euro solo accesso; e la possibilità del “forfait famiglia” a prezzo scontato).
Il calendario dettagliato degli eventi è in fase di definizione.