Egea è nelle mani del Tribuanle di Torino. Ottenuti i via libera prima da fornitori e obbligazionisti, poi da fisco e banche ora si arriva all’ultima fase dell’operazione di salvataggio dal fallimento.
Egea con una breve nota comunica che di “aver presentato al competente Tribunale di Torino istanza ai sensi dell’art. 40 del D. Lgs. 12 gennaio 2019 n. 14, ai fini dell’omologa degli accordi di ristrutturazione, necessaria per la conclusione del processo di riequilibrio economico finanziario e patrimoniale avviato nel giugno 2023 con la procedura di composizione negoziata della crisi”.
Dopo fornitori e obbligazionisti, venerdì 12 si era conclusa la procedura di adesione delle banche e dei creditori finanziari del gruppo alla proposta di accordo di ristrutturazione dei debiti ora arriva anche l’istanza di omologa degli accordi di ristrutturazione conclusi nel corso del procedimento di composizione della crisi fatta al Tribunale di Torino. Un altto passo in avanti per cercare di salvare dal fallimento la multiservizi albese. Sono 32 le banche coinvolte nei crediti verso l’azienda che ammontano a 364 milioni, tra queste molte banche locali ma quella che vanta maggiori crediti e la Bei, la Banca europea investimenti.ì
Ora il Tribunale dovrà verificare la presenza di tutti i requisiti richiesti e validare il piano di salvataggio e accertare la capacità dell’azienda di proseguire la sua attività grazie all’acquisizione di Iren. Tutto avverrà entro metà giugno quando scatta la fine delll’anno di composizione negoziata che ha messo Egea finora in “protezione” da eventuali altri creditori.
“Egea Spa – continua la nota – auspica il favorevole accoglimento dell’istanza entro la seconda metà del mese di giugno onde consentire la definitiva esecuzione dell’accordo di investimento sottoscritto lo scorso 30 marzo con Iren Spa”.
Se tutto andrà avanti le banche con crediti garantiti, la metà dei 32 istituti creditori, entreranno nella nuvoa società che prenderà il posto di Egea con il 50% delle quote, l’altra è delle subentrante Iren. Nei prossimi quattro anni la nuova società con Iren potrà riscattare le quote delle banche. Le altre banche come gli obbligazionisti rientreranno del 30% dei crediti.