Il sindaco uscente Bruno Curti non si ricandida e i roccadebaldesi alle prossime amministrative 2024 dovranno focalizzare (per ora) la loro attenzione su due candidati aspiranti sindaco: l’ex consigliere di minoranza Alfonso Porfido e l’imprenditore agricolo Daniele Bertolino.
Porfido, classe 1966, ex consigliere di minoranza dimissionario dal gruppo di Davide Abbona nel 2021, prima di essere consulente finanziario ha svolto per 30 anni la professione di bancario. “Ho deciso di candidarmi – dice Porfido – in quanto sento la necessità di un cambiamento. Lo ritengo indispensabile per poter fa crescere il nostro paese. Con la vecchia amministrazione abbiamo avuto accese discussioni ma anche incontri costruttivi e per questo ho accettato di far entrare in squadra con me alcune persone con esperienza e preparate che conoscono già sufficientemente la complessa materia amministrativa e i mille lavori in corso approntati. Nel contempo desidero apportare discontinuità grazie al subentro di nuove idee e nuovi soggetti. L’obiettivo che mi pongo è quello della condivisione e della collaborazione con tutti. Considero maggioranza e minoranza come un valore aggiunto e se dovessimo vincere sicuramente coinvolgerò l’eventuale gruppo minoritario per il bene del Comune condividendo gli incarichi. Mi piacerebbe costruire una collaborazione attiva”.
Daniele Bertolino, 40 anni, imprenditore agricolo, consigliere di minoranza nell’attuale Amministrazione, personaggio noto in paese ed impegnato nelle attività di volontariato locale. “Portiamo avanti il progetto iniziato cinque anni fa, un “Progetto Comune” con rappresentanti di tutte le frazioni, motivati a far crescere Rocca de’ Baldi, ascoltando la voce della popolazione – spiega Bertolino -. Ho preso con entusiasmo la decisione di candidarmi e di formare una squadra che porti una ventata di cambiamento con componenti validi, affiatati e volenterosi. Persone animate da uno spiccato desiderio di contribuire in modo costruttivo alla nostra comunità. Siamo convinti che il governo del nostro territorio sia possibile soltanto attraverso un lavoro di gruppo in cui non prevalga la posizione del singolo ma una suddivisione degli incarichi in relazione alle competenze di ciascuno”.