Domani, giovedì 18 aprile alle 18, presso gli uffici della Cgil di Cuneo (via Michele Coppino 2 Bis) sarà inaugurata una nuova sede Anpi dedicata a Margherita Barale e Anita Barbero.
“Abbiamo deciso di intitolare la sezione a due donne partigiane che insieme a tanti altri giovani si adoperarono per opporsi alla barbarie nazi-fascista che si era abbattuta sulle nostre terre e che vide il tragico prologo con il massacro di civili che si consumò a Boves il 19 settembre 1943 – spiega Piertomaso Bergesio, segretario generale Cgil Cuneo, in un comunicato stampa -. Margherita e Anita, a dispetto della loro giovane età, furono chiamate a scegliere e scelsero di battersi per salvare le proprie comunità e per riconquistare la democrazia e la libertà calpestate da 20 anni di dittatura. La storia della Cgil è profondamente legata alla Resistenza italiana: il valore del lavoro, vissuto quale strumento per realizzare l’emancipazione politica, civile e sociale della persona, e quale contributo imprescindibile al progresso del Paese, è l’architrave su cui poggia la Costituzione e trae origine dagli accadimenti e dai fatti che segnarono i tragici anni della lotta di Liberazione. Le lavoratrici, i lavoratori e i delegati sindacali furono tra i primi a subire la violenza fascista agli albori degli anni ’20 e furono tra i primi, con gli scioperi del 1944, a ribellarsi non solo alle proibitive condizioni di vita a cui erano sottoposti, ma alle deportazioni degli operai e al trasferimento dei macchinari e degli impianti in Germania, perpetrati dai fascisti e dai nazisti. La storia deve servire da monito e da insegnamento: il progresso civile, sociale, culturale ed economico è avanzato con il crescere dei diritti riconosciuti al lavoro.
Oggi serve una nuova Resistenza civile che riporti al centro il valore del lavoro e che ci veda impegnati nel contrastare le disuguaglianze sociali crescenti, i diritti negati ai migranti, le difficili condizioni di vita a cui sono costrette le molte persone che vivono del proprio lavoro, della propria pensione e le tante che cercano affannosamente un lavoro stabile e adeguatamente retribuito che possa permettere loro di realizzare il proprio progetto di vita. La nascente sezione Anpi vuol essere un ulteriore contributo della nostra organizzazione al rinsaldarsi di una
rete solidale fatta di tante associazioni di ispirazione sociale, laiche e religiose, unite dalla convinzione che si possa e si debba continuare a lavorare per un mondo più giusto, libero della guerre e rispettoso della dignità di tutte le persone e che tutto ciò si possa realizzare partendo dalle nostre comunità e dal nostro territorio costituzionalmente antifascista”.