Antonio Calcagno ufficializza la sua candidatura a sindaco di Sant’Albano confermando l’esistenza della seconda lista. La decisione va a confermare, insieme a quella di Massimo Ravera, primo candidato ad essersi esposto nel panorama delle prossime elezioni amministrative 2024 santalbanesi, quello che era in parte stato già paventato dai rumors di paese. Si attende ora la conferma di una terza candidatura di cui si parla da tempo ma che per ora rimane in stand by.
Calcagno, già vicesindaco nella giunta di Giorgio Bozzano, aveva rassegnato, insieme all’assessore Giuseppe Favole (che entra a far parte dei nominativi della sua nuova lista), le dimissioni per difformità di vedute rimanendo comunque all’interno dell’Amministrazione come consiglieri per poi formare in un secondo tempo un gruppo autonomo. L’amministratore in pensione, classe 1954, ha lavorato come dirigente nella Formazione professionale per diversi anni in Liguria e vanta un passato come sindaco di Sant’Albano dal 1999 al 2004 ed un percorso come consigliere, assessore e vicesindaco.
“L’idea di candidarmi l’avevo presa già da tempo – spiega Calcagno – ma per motivi di salute non mi ero sentito ancora di confermarla. Insieme a Giuseppe Favole abbiamo lavorato molto in questo ultimo mese per poter costruire una squadra pensata a coprire frazioni, aree geografiche, lavoro, capacità, intelligenza e la renderò pubblica nelle prossime settimane. Nel nostro paese serve un indirizzo di trasparenza e soprattutto di collaborazione, di riorganizzazione interna degli uffici da quello tecnico alla ragioneria ma anche il segretario comunale. Non è possibile averlo una sola volta a settimana. Il personale è lasciato allo sbaraglio mentre va guidato. Non sono stati vissuti momenti semplici, e pertanto non possiamo far finta di nulla e lasciar andare tutto alla deriva. Sarà dura perché non ci sono soldi ma cercherò con la mia esperienza di trovarli grazie ai bandi. Ravera è l’uomo di punta in questo momento ma io sono un uomo di esperienza e so come rimettere in ordine le basi”.