“In edicola ho avuto la fortuna di occupare un posto in prima fila dove seguire la vita dei bovesani e della città che amo perché continua a farmi sentire a casa: accolto, protetto, rispettato. Dove posso ricordare e continuare a ridere”. Le parole di Romano Baudino fanno da cornice al film documentario realizzato da Giovanni Bianco che verrà proiettato venerdì 12 aprile alle 21 all’auditorium Borelli. Un omaggio promosso in collaborazione con l’Anpi di Boves a pochi mesi dalla scomparsa dello storico edicolante bovesano. “Il filmato – racconta Bianco – attinge dall’archivio fotografico di Romano, dalla sua autobiografia edita da Primalpe e dalla collaborazione con il nipote Roberto. Ho raccolto 10 testimonianze coinvolgendo amici e soci di leva”. Riccardo Bisotto e Mario Peano ricordano la capacità organizzativa di romano per momenti conviviali e per lo sport sottolineando coem, attraverso l’edicola, Baudino fosse un punto di riferimento per tutti. Su quest’ultimo ambito verte il racconto di Gianni Martini che definisce Romano Baudino “catalizzatore di persone, categorie e istituzioni” e il negozio “amalgama di notizie, storie, eventi, caratteri e situazioni”. La militanza e l’impegno politico vengono sottolineati da Diego Berra e Barbara Brunetto. Oltre all’ideologia ne sottolineano la presenza alle manifestazioni e la passione per la musica, il teatro, le mostre e il cibo. “Era uno di famiglia”. Così lo definiscono Lidia Macario e Marco Pellegrino, storici titolari del “Trieste”. Con Remo Re, classe 1934, il regista bovesano racconta l’amicizia derivante da rapporti di vicinato al villaggio Unrra e affinità politiche. Elementi che emergono anche nell’intervista di Angelo Marchisio. “Il villaggio era una comunità – racconta Marchisio – In edicola Romano invece cercava qualcuno che lo sostituisse quando faceva i suoi viaggi con l’amico Lino Manduca. Eravamo tutti accomunati dalla curiosità per l’arte e la musica”. Ultimo contributo è quello fornito da Italo Giubergia che ricorda la partecipazione alla festa di Tenda sul finire degli anni ‘50 e la lunga collaborazione nell’organizzazione del trofeo ciclistico della Resistenza. “Seguivamo anche le tappe locali del giro d’Italia – racconta Giubergia -. Con la seicento siamo andati al Gran San Bernardo dove abbiamo affisso un cartello: “Baldini se vincerai cittadino di Boves sarai!”.
All’interno del documentario il regista ha inserito anche clip in cui Romano Baudino era fra i testimoni. Interviste raccolte in tanti anni di attività da Giovanni Bianco, testimone e custode della storia e della tradizione del territorio. Fra queste, gli aneddoti riguardanti la festa della sinistra bovesana dopo il referendum per il divorzio. Un momento di condivisione presso il ristorante da Toju a Castellar dove poi giunsero anche alcuni esponenti della Dc locale. Il confronto, pacato e ironico, si concluse con la distribuzione, fra le risate dei “vincitori”, di una camomilla.
In molti racconti, la vita di Romano si intreccia con quella di don Gianni Riberi. Proprio al sacerdote è dedicato lo spezzone di video che aprirà la serata alle 20.45.