Tenda – “Il nostro territorio sta pagando per i troppi ritardi, manchevolezze e promesse non mantenute. Comportamenti che stanno penalizzando non solo i collegamenti fra due regioni nodali come le Alpi e il Mediterraneo ma la vita, il lavoro e le attività produttive di tante imprese, famiglie e centri abitati. Mi auguro che le risposte arrivino in tempi rapidi e diano certezze non solo sul pieno rientro dalle emergenze, ma anche su impegni strutturali e di più lungo periodo capaci di comprendere l’importanza dello sviluppo economico, commerciale e turistico del collegamento internazionale fra Piemonte, Riviera Ligure e Costa Azzurra”.
Nella settimana in cui l’Edilmaco, l’azienda incaricata dei lavori di realizzazione del Tenda Bis, ha chiesto tre mesi di proroga per finire i lavori, Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale del Piemonte, ha inviato oggi (venerdì 1° marzo) al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, al ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, ai dirigenti di Trenitalia (l’Amministratore delegato, il Direttore regionale per il Piemonte, il Direttore del Trasporto regionale) e agli amministratori delegati di Rfi e Anas Spa.
“Scrivo questa missiva per ricordare le enormi difficoltà che i ritardi nel cronoprogramma dei lavori per la riapertura del tunnel stradale del colle di Tenda stanno comportando per l’intera filiera sociale e produttiva, fonte di sostentamento per molte famiglie senza le quali le valli Vermenagna e Roya diventano un territorio senza più vita ed attività economiche – si legge nella comunicazione -. Dopo l’alluvione nell’ottobre 2020, causata dalla tempesta Alex, si sperava in risposte più efficienti a una viabilità vitale per i collegamenti tra il Nord Ovest italiano e la Francia del Sud che ha nella Costa Azzurra e in Nizza, il cui aeroporto è tra i più importanti d’Europa, un fiore all’occhiello ammirato in tutto il mondo. Nonostante la nomina di un commissario straordinario e l’assegnazione dei lavori senza effettuare una nuova gara d’appalto, dopo 40 mesi questa è la situazione: 1) La strada non è nemmeno pronta per effettuare i collaudi per garantire la circolazione e le tempistiche sulla riapertura sono slittate ancora oltre la data prevista di giugno 2024; 2) Qualora riaperta, la strada avrà una circolazione a senso unico alternato, con il progetto della doppia canna andato in frantumi per l’impossibilità dell’azienda appaltatrice Edilmaco di farsi carico dei lavori; 3) I costi, a causa dell’inflazione e del caro materiali, sono lievitati di diverse decine di milioni di euro, senza un miglioramento dell’efficienza e della tempistica nei lavori; 4) Manca la definitiva messa a terra del rinnovo della ultra datata Convenzione del 1970 che regola i lavori di manutenzione della linea, indispensabili per garantirne la sicurezza e l’efficienza; 5) Nonostante l’impegno della Regione ad aumentare le corse, da 2 a 4 coppie di treni che partiranno dal 2 aprile, il servizio commerciale sulla linea registra complicazioni, dalla mancanza di bagni disponibili a bordo treno alla carenza di materiale rotabile, con ritardi e soppressioni dei convogli fonte di disagio per lavoratori e cittadini”.
E continua: “Chiedo quindi, a nome mio e del territorio che rappresento, un impegno concreto e puntuale per i seguenti punti: 1) Vista la difficoltà dell’azienda appaltatrice sul rispetto del cronoprogramma previsto dall’Atto di sottomissione firmato in Ottobre 2023, le penali per il ritardo, pari all’uno per mille dell’importo contrattuale per ogni giorno di ritardo, vadano ad essere reinvestite sul territorio, in favore delle aziende e del miglioramento del collegamento ferroviario, ad oggi unica possibilità esistente di mobilità; 2) Una rapida conclusione dell’iter per il rinnovo della Convenzione del 1970 che regola la linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia-Nizza, affinchè i rispettivi Parlamenti nazionali possano ratificarla; 3) Una riduzione della pressione fiscale sulle aziende operanti nelle valli Vermenagna e Roya, che da anni hanno calato il fatturato di oltre il 50% a causa della impossibilità dei collegamenti transfrontalieri; 4) Un impegno serio a portare all’attenzione della Commissaria Europea ai Trasporti la questione della ferrovia transfrontaliera Cuneo Ventimiglia Nizza, al fine di ottenere le risorse finanziarie per un suo pieno potenziamento infrastrutturale; 5) Un miglioramento del materiale rotabile circolante lungo la linea ferroviaria, con bagni che funzionino e un generale miglioramento della sicurezza a bordo treno”.