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Sabato 23 novembre 2024

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Tettoia Vinaj, ricorso in appello del Comune per i canoni arretrati

La sentenza di primo grado ha sciolto il contratto e condannato la società Tettoia Vinaj srl a restituire l'immobile ma ha dichiato inammissibile la richiesta di pagamento di canoni e oneri di urbanizzazione

La Guida - Tettoia Vinaj, ricorso in appello del Comune per i canoni arretrati

Cuneo – Il Comune di Cuneo ha deciso di impugnare la sentenza di primo grado e di ricorrere in appello nell’ambito del procedimento contro la società Tettoia Vinaj srl. Il ricorso mira ad ottenere il riconoscimento del diritto alla restituzione dei canoni e degli oneri di monetizzazione spettanti al Comune di Cuneo e per questo la giunta comunale ha approvato la delibera con cui autorizza la sindaca a instaurare “un’azione avanti la Corte d’Appello per domandare la riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Cuneo”.

Con la sentenza di primo grado, il 31 gennaio l’autorità giudiziaria ha dichiarato sciolto “per grave inadempimento di Tettoia Vinaj s.r.l.” il contratto del 2014 con la società che gestisce il fabbricato di proprietà del Comune di Cuneo e ha condannato la società a rilasciare immediatamente l’unità immobiliare di piazza ex Foro Boario. Tettoia Vinaj s.r.l., poiché soccombente, è stata condannata anche al pagamento delle cosiddette “spese di lite”. Rispetto ai canoni e agli oneri di monetizzazione spettanti al Comune di Cuneo, la sentenza dichiarava “inammissibile” la domanda del Comune di Cuneo, per ragioni processuali, rispetto alle quali, spiega il Comune, “i difensori dell’Ente offrono differente lettura, ragione per cui il Comune proporrà appello sul punto”.

“Abbiamo sempre saputo che la vicenda con la società Tettoia Vinaj non sarebbe stata di semplice e veloce conclusione, anche se la ragione è dalla nostra parte – sottolinea la sindaca, Patrizia Manassero – Un pezzo lo abbiamo già riguadagnato, con la sentenza di primo grado che conferma la correttezza dell’operato del Comune di Cuneo e fuga così ogni sospetto e ogni accusa. Ora il ricorso in appello è motivato dalla volontà, dalla determinazione e dalla necessità di recuperare quanto Tettoia Vinaj deve al Comune, cioè ai cittadini. Sappiamo come l’esattezza delle norme sia comunque soggetta a interpretazioni: per questo, con il ricorso in secondo grado, gli avvocati sanno di poter mettere in discussione l’interpretazione e la decisione del giudice in merito alla restituzione del dovuto. In Consiglio Comunale il tema è stato al centro di dibattiti persino troppo aggressivi, al limite della minaccia: io per prima sono preoccupata e impegnata per ottenere il pattuito e quindi il dovuto da Tettoia Vinaj s.r.l.. Per questo si sta lavorando con lo studio Barosio, incaricato di difendere gli interessi dell’Ente”.

La vicenda è stata al centro di accesi dibattiti in consiglio comunale nelle serate di lunedì e martedì, con tre interpellanze e una mozione (respinta) presentata dai consiglieri di minoranza (https://laguida.it/2024/02/27/tettoia-vinaj-il-comune-ricorrera-per-il-pagamento-dei-canoni-arretrati/).

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