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Domenica 22 dicembre 2024

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Attrezzi portati via da un magazzino, a processo per furto

Nel procedimento spunta anche l'accusa di estorsione, tra artigiani che avevano lavorato insieme in un cantiere edile

La Guida - Attrezzi portati via da un magazzino, a processo per furto

Cuneo – “È venuto a casa mia mentre io non c’ero e si è preso tutti i miei attrezzi di quarant’anni di lavoro. Mia sorella aveva visto il furgone con due persone che caricavano gli attrezzi dal magazzino. Io lo conoscevo, avevo lavorato con lui in un cantiere a Caraglio alcuni mesi prima, tra fine 2020 e inizio 2021, e il titolare mi doveva ancora dei soldi. L’ho chiamato e lui ha confermato di avermi preso gli attrezzi e mi ha dato un appuntamento per aggiustare la cosa”. Subito dopo quella telefonata la vittima del furto ha chiamato i Carabinieri che si sono presentati sul luogo dell’appuntamento, il 10 agosto 2021, per fermare S. E. di origini albanesi residente a Cuneo, che a conclusione delle indagini è stato rinviato a giudizio con l’accusa di furto ed estorsione. “Quando abbiamo parlato al telefono non mi ha mai chiesto espressamente dei soldi – ha aggiunto l’artigiano – ma mi confermò di aver preso lui la mia carpenteria e mi accusava di aver rubato altri attrezzi dal cantiere, disse che c’erano le immagini che mi riprendevano e che dovevamo vederci per aggiustare la cosa”. Dopo aver preso l’appuntamento con il ladro, l’artigiano chiamò la Polizia che mandò una pattuglia sul luogo dell’incontro: “Lo fermammo mentre era alla guida del furgone in corso Giolitti e notammo che non aveva mai conseguito la patente di guida – ha riferito al giudice l’agente della Questura di Cuneo -. Ci confermò di essere andato a casa dell’ex collega di lavoro a prendere gli attrezzi e di averlo fatto nella convinzione che quello avesse rubato materiale di carpenteria dal cantiere dove avevano lavorato insieme, il cui titolare era suo cognato”. Dalle indagini della Guardia di Finanza emersero poi che entrambi gli artigiani avevano lavorato senza contratto di lavoro: “Dalle nostre indagini sulla ditta – ha raccontato in aula il luogotenente incaricato delle verifiche – emerse che entrambi gli artigiani lavoravano senza contratto di lavoro, S. E. era inoltre sprovvisto del permesso di soggiorno”. Il processo proseguirà il 29 marzo per la conclusione dell’istruttoria (immagine di repertorio).

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