Il primo trattore (un po’ come il primo amore), non si scorda mai.
Il mio era un Sametto del primo dopoguerra, salvato dalla rottamazione e verniciato con spesse pennellate di smalto giallo per nascondere gli strati di ruggine. Col tempo lo avevo pensionato e sostituito con altri mezzi meno datati e più sicuri. Nel corso dei decenni successivi, pur non essendo agricoltore di professione, ho passato sui miei vari trattori alcune migliaia di ore: in tutto quasi un anno di vita, calcolando la classica giornata lavorativa di otto ore.
Anche per questa lunga condivisione di scossoni, rumori e vibrazioni, non posso non essere
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