Cuneo – “Mi fa piacere non essere stato dimenticato come amministratore e godere di stima anche in altre parti del Piemonte, ma declino l’invito. Ho fatto l’amministratore pubblico per dieci anni nel Comune capoluogo e come presidente della Provincia e sono state due esperienze incredibili ma ogni cosa ha un suo tempo. E la corsa alla Regione non è mia scelta in questo momento della vita. Il territorio cuneese in questo senso è già ampiamente rappresentato da una parte e dell’altra: sul fronte del centrodestra il presidente Cirio si ricandiderà e sul fronte del centrosinistra c’è la disponibilità di Chiara Gribaudo. Non c’è bisogno di un altro cuneese in corsa”.
Così Federico Borgna per dieci anni sindaco di Cuneo e per otto presidente della Provincia, oggi tornato al suo lavoro di consulente finanziario ha smentito le vocoi di una sua candidatura alleregionali di giugno.
Il suo nome è stato tirato in ballo da alcune settimane, in realtà già a novembre dal palco di Torino, da parte di Italia Viva di Matteo Renzi, della piemontese Silvia Fregolent, e del coordinatore provinciale Francesco Hellmann. Federico Borgna, secondo Italia Viva sarebbe il candidato ideale da contrapporre ad Alberto Cirio nella corsa elettorale per la presidenza della Regione Piemonte: moderato, un uomo di centro che ha dimostrato di saper allargare alla società civile, lontano dai sovranisti che governano con Cirio e dai populisti, con una grande esperienza sul campo amministrativo di un capoluogo, di una provincia complessa come quella di Cuneo, ma anche con una serie di incarichi ricoperti a livello regionale e nazionale, con conseguenti esperienze, rapporti e contatti. Secondo Italia Viva la scelta non dispiacerebbe a buona parte del centrosinistra, compreso una parte del Pd, che è ancora in grande confusione e andrebbe a erodere voti importanti nel mondo moderato, primi fra tutti proprio alla Lista Cirio.
Una scelta dunque che in qualche modo forse non dispiacerebbe anche agli attuali tre partiti di centrodestra che non hanno mai nascosto una certa ostilità nei confronti dell’aggiunta Lista Cirio in questo secondo mandato.