“Ciau Nuto! Anche se ti hanno fatto Generale nel ruolo d’Onore e dottore honoris causa, per noi rimani sempre il tenente della 46ª del Tirano, il capobanda di Giustizia e Libertà, il marito di Anna, il padre di Marco. Sei stato il testimone, il portavoce, l’amico che non ha mai ceduto in ragione e coscienza. Vai con Primo, con Duccio, con Dante, con gli ultimi e con tutti quelli che sono morti per combattere l’ingiustizia. Vai, vai per le montagne della libertà dove non ci sono confini”.
Così, con queste parole raccolte nel volume Aspettando l’alba e altri racconti (Einaudi, 2004) Mario Rigoni Stern, sulla prima pagina de La Stampa del 6 febbraio 2004 salutava per l’ultima volta Nuto Revelli,
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