Gaber, Jannacci e Conte sono i personaggi che animano la speciale rassegna presentata sullo schermo del cinema Lanteri. Dopo l’arte, ora è la musica a riempire di parole e suoni la sala chiamando in causa tre cantautori, tre stili diversi e uno sguardo per certi versi molto simile sul mondo e la società.
Il primo titolo “Io, noi e Gaber” (7 febbraio) mette insieme la singolarità del personaggio cui è dedicato il documentario con la pluralità di voci che sono chiamate a raccontarlo. La sua voce taglia cinquant’anni di vita italiana. Si parte con il ventenne Gaber che canta il proletariato da osteria e biliardi, mentre presagisce le devastazioni del consumismo. Sperimenta linguaggi, incrocia Jannacci e Celentano. Passa dalle canzoni d’amore alle polemiche d’autore: l’Italia sta cambiando. La rivoluzione si fa involuzione e il signor G. diventa personaggio da palcoscenico sempre ironico, un po’ malinconico e pronto a stupire il pubblico.
Mercoledì 14 arriva “Enzo Jannacci. Vengo anch’io”, personaggio più complesso, più sfuggente, ugualmente dirompente con il suo stile che scompone canzoni e musiche per ricomporle a suo piacimento e divertimento. Si rivolge alla parola libera che quasi sembra impazzita e senza senso: “Se capite tutto quello che dico avvisatemi, significa che sono uscito dal personaggio”, diceva di sé. Eppure è una genialità che coinvolge. Il documentario, mentre ricuce i fili della sua biografia artistica, riesce a tratteggiare l’immagine di una Milano caotica.
Cambia del tutto la voce il terzo appuntamento mercoledì 21 febbraio. È di scena Paolo Conte con il suo concerto alla Scala del febbraio scorso. Canzone e musica qui sembrano arrivare da lontano, risuonare di una classicità che si adatta al vivere quotidiano.
Tutte le proiezioni iniziano alle ore 21.