Cuneo – Tempi dilatati, troppa segretezza e interesse ad affidare il progetto ad un privato. Sono principalmente questi i temi trattati durante la conferenza stampa convocata questa mattina (lunedì 29 gennaio) dalle liste di minoranza in consiglio Cuneo Mia, Cuneo per i Beni Comuni e Indipendenti per fare il punto sul nuovo ospedale dopo la cabina di regia della scorsa settimana in cui era stata ufficializzata la convocazione per il 2 febbraio della Conferenza preliminare dei servizi che darà il via all’iter burocratico per arrivare al bando per la costruzione del nuovo ospedale.
“Nella sede della cabina di regia è stata presentata una situazione che sembrerebbe chiusa definitivamente – ha sottolineato Giancarlo Boselli, capogruppo degli Indipendenti-. Naturalmente è evidente che ci saranno le elezioni regionali e che quindi il governatoe sta facendo la sua campagna elettorale cercando di convincere l’opinione pubblica che si è lavorato bene, ma sono cinque anni che il presidente della Regione cerca di costruire l’ospedale a Cuneo. Tutto può ancora succedere, perchè la procedura è lunga e compliata. Dopo la consegna di tutto il materiale sul progetto, ci saranno 45 giorni di tempo per raccogliere i pareri preliminari e poi si terrà la Conferenza dei servizi ufficiale, a cui seguiranno la dichiarazione di utilità e la scelta da parte della sstazione appaltante, ma c’è ancora una finestra temporale in cui potebbero arrivare proposte aggiuntive o alternative. Ieri ho scritto una lettera alla Shlein per farle notare che a Cuneo succede una cosa strana, il Partito Democratico qui non ha proferito parola sulla scelta di far costruiere ai privati l’ospedale, noi ci saremmo aspettati una presa di posizione da parte di una delle città più importanti del Piemonte. Se la sindaca Manassero avesse detto alla Regione che qui l’ospedale ai privati non lo vogliamo far fare la Regione avrebbe fatto diversamente, invece è stata muta, anzi che adesso voglia in qualche modo essere ‘collaborazionista’ offrendosi a fare da schermo alla mancanza di traspaenza e chirezza che noi chiediamo, è ancora più grave. Non c’è da parte nostra scoraggiamento o abbattimento, perché qui la vicenda non è conclusa”.
In base a quanto comunicato la scorsa settimana durante la conferenza stampa post cabina di regia il cantiere del nuovo ospedale dovrebbe durare all’incirca sette anni.
“Non solo tempi si sono ulteriormente dilatati, ma nessuno ha mai parlato di costi – ha sottolineato Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) -. La spesa verrà resa nota tre giorni prima del bando, così nè cittadini, nè amministratori faranno in tempo a dare un giudizio adeguato. La Conferenza dei servizi del 2 febbraio è stata declasata a mera occasione di consegna dei materiali, invece avrebbe douto servire ad affrontare i vari pareri discordanti tra soggetti per abbozzare delle possibili soluzioni, una cosa molto importante perchè tra gli enti interessati ci sono anche le associazioni ambientaliste e la Sovrintendenza, perchè non dimentichiamo che il Carle è collocato nell’area del Parco Fluviale e ci sono dei vincoli da rispettare. Insomma, è una situazione complicata, senza parlare delle questioni legate all’acquisizione del parere del Ministero della Salute che dovrebbe acconsentire al partenariato pubblico-privato, alla Regione che dovrà anticipare i soldi per coprire il canone visto che l’azienda ospedaliera non ha i fondi necessari e al Comune che dovrà realizzare la tangenziale per rendere ancora più accessibile il nuovo ospedale. Insomma, questo progetto è sbagliato, pura follia, una mera questione di lucro, un’operazione di immagine che certamente non avvantaggia i cittadini. Il nuovo ospedale va realizzato nella sede attuale del Santa Croce, rinnovandolo parte a parte saremo di fronte a un ospedale completamente nuovo”.
Tra i punti più critici, secondo i gruppi di minoranza cuneesi, sempre i costi legati al partenariato pubblico-privato. “I dubbi ci sono nati fin dall’inizio – ha sottolineato Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) -. A maggio è arrivata la proposta di partenariato da parte dell’Inc, c’è un vero interesse pubblico dietro a queste operazioni? Questa è la domanda importante da farsi. Il partenariato pubblico privato è stato presentato lo scorso anno con la massima trasparenza, con quello noi abbiamo fatto i conti, li abbiamo mostrati in consiglio e dimostrato che sia coni fondi Inail che con quelli dell’art. 20 i costi erano più convenienti. Quest’anno siamo ripartiti all’insegna della riservatezza, non più trasparenza, cambio di rotta completo. La riservatezza potrebbe esserci sulle modalità progettuali, ma i costi dell’opera dovremmo poterli conoscere. Per arrivare alla nuova proposta pare siano già stati spesi, tra consulenze e advisor, oltre 200 mila euro. Delle chiacchiere non sappiamo più cosa farcene, vogliano i documenti per discutere prima che venga presa una qualunque decisione e si dichiari il pubblico interesse. L’obiettivo è arrivare alle elezioni senza far sapere quanto costerà, una presa in giro. In tutto questo ci pare che il nostro comune, la nostra sindaca, facciano da comparsa, si adeguano a tutte le decisioni prese da chi governa la Regione”.