La Guida - L'informazione quotidiana in Cuneo e provincia

Domenica 22 dicembre 2024

Accedi a LaGuida.it per leggere il giornale completo.

Non hai un accesso? Abbonati facilmente qui.

Al Museo dell’Abbazia di Pedona per un viaggio attraverso i secoli

Il percorso di visita si snoda attraverso tre sale espositive ricche di reperti e ricostruzioni, un’area archeologica, la cripta romanica e la cappella barocca

La Guida - Al Museo dell’Abbazia di Pedona  per un viaggio attraverso i secoli

Borgo San Dalmazzo – Dal 2005 il Museo dell’Abbazia, allestito nella quattrocentesca villa vescovile alle spalle della chiesa parrocchiale, racconta 2.000 anni di storia di quella che era l’antica Pedona e oggi è Borgo San Dalmazzo.

Articolato in tre sezioni tra loro collegate – Percorso museale, Percorso archeologico e Museo Parrocchiale – si configura come un affascinante percorso lungo il quale il visitatore è accompagnato alla scoperta delle vicende e dei personaggi che hanno segnato la vita di questo territorio.

Il museo vero e proprio si compone di tre sale che espongono reperti di scavo e un ricco corredo di immagini e illustrazioni che permettono di ricostruire la storia dell’insediamento.

La prima sala si concentra sulla storia della chiesa ripercorrendone l’evoluzione dal primo sito di culto cristiano sino all’attuale edificio parrocchiale. Il punto focale è sulla chiesa abbaziale del XII secolo, la cui imponenza viene ricostruita grazie a un plastico tridimensionale.

Si passa poi alla sala dedicata all’epoca romana, quando Pedona era un importante centro di controllo del territorio. Sono qui esposti frammenti lapidei e oggetti di corredo provenienti dalla città e dalla necropoli che era collocata nell’area dell’attuale chiesa: vasetti, lucerne, sculture e oggetti per l’ornamento e la toeletta databili tra II e III secolo d.C. Sulle pareti alcune illustrazioni di Francesco Corni presentano un approfondimento sugli usi funerari di epoca romana.

Nella terza sala l’attenzione è focalizzata sulla decorazione della chiesa abbaziale in epoca medievale con reperti marmorei (volute, spirali e fogliame scolpiti nel marmo) che appartenevano all’apparato decorativo della chiesa in epoca longobarda e romanica. Il processo produttivo è illustrato da altri disegni sulle pareti.

Lasciate le sale del Museo la visita prosegue con l’area archeologica, in parte ricavata sotto il pavimento dell’attuale edificio di culto, lungo il quale si possono notare le fondazioni delle absidi della basilica paleocristiana e della chiesa longobarda oltre ad alcune tombe a incinerazione e inumazione.

L’ultima tappa del percorso archeologico è la suggestiva cripta romanica realizzata tra XI e XII secolo a servizio della chiesa abbaziale. Si tratta di uno spazio a tre navate collocato sotto l’area dell’attuale presbiterio, ancora in parte provvisto della decorazione a stucco. Un ambiente raccolto e suggestivo, che rappresenta il cuore del complesso abbaziale.

Salendo attraverso piccole scale di servizio si giunge infine alla cappella delle reliquie, una sorta di balconata con altare e coro ligneo, costruita nel 1636 per ospitare la Confraternita di San Dalmazzo. Decorata con stucchi dorati e pitture, la cappella ospita un prezioso busto reliquiario di San Dalmazzo e permette di godere di una vista spettacolare sull’attuale chiesa parrocchiale barocca.

In alcuni locali adiacenti è ospitato il Museo Parrocchiale che raccoglie reliquiari e paramenti sacri del XVII e XVIII secolo.

Le visite sono accompagnate dai volontari dell’associazione Pedo Dalmatia, nei pomeriggi del sabato e della domenica (dalle 15 alle 17.30), mentre per l’accesso nei giorni feriali è richiesta la prenotazione.

La Guida - testata d’informazione in Cuneo e provincia

Direttore responsabile Ezio Bernardi / Editrice LGEditoriale s.r.l. / Concessionaria per la pubblicità Media L.G. s.r.l.

Sede legale: via Antonio Bono, 5 - 12100 Cuneo / 0171 447111 / info@laguida.it / C.F. e P.IVA: 03505070049
Aut. Tribunale di Cuneo del 31-05-1948 n.12. Iscrizione ROC n. 23765 del 26-08-2013

La Guida percepisce i contributi pubblici all’editoria previsti dalle leggi nazionali e regionali.
La Guida, tramite la Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Privacy Policy Amministrazione trasparente