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Sabato 18 gennaio 2025

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L’addio a Bruno Segre, partigiano e avvocato, simbolo dell’antifascismo

Aveva 105 anni. Antifascista, avvocato a cui era stato impedito di esercitare la professione, arrestato due volte, era stato il partigiano “Elio” nella Divisione Alpina Giustizia e Libertà in Valle Grana. Da giornalista e avvocato aveva lottato per i diritti civili

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Torino – È morto nelle prime ore di sabato 27 gennaio, proprio nella giornata della Memoria, Bruno Segre, partigiano nella Seconda guerra mondiale con il soprannome “Elio”, tra i protagonisti della Resistenza nel cuneese, poi avvocato, giornalista e politico a Torino. Aveva 105 anni e viveva a Torino, dove era nato nel 1918.

Antifascista, allievo di Einaudi, dopo la laurea in legge nel 1940 non aveva potuto esercitare la professione di avvocato, in quanto figlio di un genitore ebreo. Nel 1942 venne arrestato per “disfattismo politico” e dopo alcuni mesi di prigione nel carcere delle Nuove si rifiugiò con la famiglia prima a Castelletto di Busca e poi a Valmala. Rientrato a Torino riuscì a sopravvivere a una sparatoria grazie, come raccontò, al portasigarette di metallo che teneva in tasca e venne di nuovo arrestato. Uscito di prigione entrò a far parte della Prima Divisione Alpina Giustizia e Libertà a Pradleves e partecipa alla liberazione di Caraglio.

Testimone diretto e memoria lucidissima delle leggi razziali e della Resistenza, anche negli ultimi anni non ha mai rinunciato a portare il suo messaggio e la sua testimonianza, anche in provincia di Cuneo con la visita a Paraloup e, il 23 aprile del 2022, a Dronero in occasione dell’intitolazione della targa dedicata a Giorgio Bocca con cui condivise la Resistenza in Valle Grana (nella foto un momento di quella giornata).

“In una giornata così importante ci lascia Bruno Segre – ha commentato la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero. – Simbolo dell’antifascismo, anima della Resistenza nelle nostre valli e poi tenace difensore dei valori della Costituzione. Ci lascia un’eredità enorme, da portare avanti con cura e da non dimenticare mai. Un abbraccio ai familiari”.

Tra le sue tante battaglie nel corso degli anni, ci fu anche quella a favore della legge sul divorzio per cui noleggiò un aereo per lanciare migliaia di manifesti di propaganda su Torino. È stato anche consigliere comunale del Partito socialista a Torino, dal ’75 al 1980, e presidente della Federazione provinciale torinese dell’Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti.

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