Alba – Nell’operazione dei Carabinieri con la Procura di Asti, in cui è stata ssgominata una banda di produttori e spacciatori di sostanze stupefacenti. Dove la marijuana prodotta “in casa” era la fonte di finanziamento per le partite di cocaina, che giungevano soprattutto tramite un contatto dalla Calabria, sono quattordici le ordinanze di custodia cautelare. Emesse dal Gip di Asti ci sono 14 provvedimenti (nove albanesi, quattro italiani e un marocchino) tra loro, otto in carcere di cui quattro già eseguite e tre ai domiciliari, oltre ad altri nove indagati, di cui uno è stato arrestato perché nella sua abitazione sono stati trovati 200 grammi di cocaina e mezzo chilo di marijuana.
Alcuni di loro erano già finiti in un inchiesta a settembre, dopo un blitz antidroga che aveva portato a 26 arresti ordinato sempre dalla Procura di Asti.
Tra loro, l’ex campione professionista di pallapugno Marco Faccenda (45 anni, di Canale), arrestato e incarcerato martedì insieme agli albanesi Alfred Gjohilani, 41 anni residente a Pocapaglia, Adem Dule, 37 anni e Qani Hodaj, 24 anni. Ai domiciliari anche Shtiefen Hila, 38 anni, e Alberto Carè, 50 anni, di Melito Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, e Massimo Prete, 49 anni, originario di Mondovì. Gli qaltri nomi non sono stati forniti per motivi d’indagine. Faccenda si trova ristretto in carcere ad Asti.