Peveragno – Fine settimana dedicato alla memoria sabato 13 e domenica 14 gennaio, nell’ottantesimo anniversario dell’eccidio dei Trenta Martiri, avvenuto per mano nazi – fascista il 10 gennaio 1944.
Era un lunedì, lo stesso giorno in cui si concludeva il “processo di Verona” che vedeva sul banco degli imputati i gerarchi che avevano votato la sfiducia a Benito Mussolini. Una formazione militare tedesca presente sul territorio, dopo aver sostato in piazza Paschetta iniziava a fare fuoco sulla popolazione civile.
Il massacro iniziato alle 10.30, si protraeva fin dopo le 11, provocando trenta civili uccisi, tutti di età compresa tra i venti e i settant’anni.
Ventotto i caduti per mano delle SS e due le vittime indirette: un partigiano precedentemente ferito al quale non fu possibile prestare assistenza e l’ex magistrato Lorenzo Ambrosino colpito da infarto in seguito agli avvenimenti.
Come da ordine dei tedeschi, i corpi straziati rimasero fino a sera nel luogo in cui furono uccisi, in seguito portati al cimitero e interrati senza la celebrazione del funerale.
Nel 2006 a sessantadue anni di distanza, l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferì al Comune di Peveragno la medaglia d’argento al merito civile.
L’evento sarà impreziosito quest’anno dall’intitolazione della piazza ex campo sportivo al dottor Domenico Tassone, partigiano che partecipò attivamente alla lotta di liberazione e sindaco di Peveragno per quattro mandati.
Questa sera alle 20.45 negli spazi del centro polifunzionale sarà proiettato il documentario “L’eccidio di piazza Paschetta”, realizzato da Mauro Pellegrino con la collaborazione delle Associazioni Gai Saber e Tracce di Memoria.
Domenica alle 9 ritrovo presso il centro polifunzionale, cui seguirà alle 9.30 l’intitolazione della piazza a Domenico Tassone. Successivamente in piazza XXX Martiri cerimonia commemorativa, con la deposizione di una corona in ricordo dei Caduti e gli interventi del sindaco e delle autorità. Alle 11 celebrazione della messa nella parrocchiale di Santa Maria.