Borgo San Dalmazzo – “Un grazie particolare a tutti gli alpini presenti. Siamo qui oggi per ricordare l’orrore di quella battaglia avvenuta 81 anni fa, dove il Battaglione Alpini Borgo san Dalmazzo fu praticamente annientato e sciolto durante la ritirata di Russia. Stessa sorte ebbe la Divisione Cuneense con il ritorno a casa di pochissimi superstiti. Siamo qui per onorare e tramandare alle generazioni future il ricordo di quei fatti terribili in modo che non si ripetano più”.
Queste le parole con cui il capogruppo degli Alpini di Borgo, Claudio Pepino, ha salutato le centinaia di penne nere e le autorità che questa mattina, a Borgo San Dalmazzo, hanno commemorato l’81° anniversario della battaglia di Nowo Postojalowka, combattuta il 19 e 20 gennaio 1943: uno dei più tragici episodi della ritirata di Russia, nel corso della quale vennero praticamente annientati i battaglioni alpini Saluzzo, Ceva, Borgo San Dalmazzo, Dronero e Mondovì, con 14 mila morti o dispersi.
Dopo la sfilata per le vie cittadine, con decine di gagliardetti, i labari dei Comuni e gli striscioni, è stata deposta una corona al monumento ai caduti di piazza Liberazione. Commozione tangibile al momento dell’alzabandiera accompagnato dalle note dell’Inno d’Italia. Poi i saluti delle autorità, introdotti dalla vivida ricostruzione della battaglia da parte dello speaker ufficiale, maggiore Roberto Romanetto. In prima fila la sindaca di Borgo San Dalmazzo, Roberta Robbione, sindaci e amministratori comunali, il sen. Giorgio Bergesio, il presidente del Gruppo Ana di Cuneo Luciano Davico, il consigliere nazionale Paolo Daprea, il comandante del 2° Reggimento Alpini ten. col. Luca Vandoni.
Negli interventi un comune richiamo ai valori della pace, della solidarietà, dell’impegno per il bene comune e la giustizia, oltre al tributo alla memoria dei caduti.