Marcus Parisini, è un pittore e un disegnatore della natura. I suoi animali non solo ritratti magnifici, ma un vero e proprio specchio della natura da un lato e dall’altro un dono di poesia figurativa.
Parisini nasce a Genova nel 1966, conseguita la maturità artistica frequenta la Facoltà di Architettura a Firenze e poi l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Nel 1988 abbandona la città per andare a vivere in montagna, in alta valle Grana, a Rossi sopra Monterosso, in una borgata semi abbandonata a 1300 metri di altitudine dividendo il suo tempo tra la cura di un cavallo, delle capre, qualche alveare e l’attività di disegnatore.
Ha collaborato con diverse riviste, tra cui Aironee Bell’Italia e illustrato due volumi per la Fabbri Editore e altri per Mondadori.
Pittore professionista in mostre collettive e personali presso le sedi degli Enti pubblici, tra cui la Provincia di Cuneo, Palazzo Cisterna a Torino e Palazzo Salmatoris a Cherasco, e presso i musei di scienze naturali di Genova, St-Pierre di Aosta, Torino, Trento e Firenze.
Esperto di disegno naturalistico è stato docente di illustrazione presso l’Accademia di Belle Arti di Cuneo e presso l’Istituto Europeo di Design di Torino.
Nel 2005 ha aperto un laboratorio a Cuneo, dove ha lavorato per diversi anni organizzamdo corsi di pittura.
Oggi vive e lavora a San Lorenzo di Peveragno.
Per le “Edizioni Biblioteca dell’Immagine” ha pubblicato: “L’anima degli animali”, “Il mio caro vecchio lupo”, “L’anima degli indiani”, ICONS & SOCIAL MEDIA LOGO “Creatura di Dio”, “La danza degli alberi”, “Torino Capitale dell’anima”, e “Animali di Vento”, tutti ideati e illustrati interamente dall’autore.
Il suo lavoro è tutto incentrato sulla natura, sugli animali e come scrisse Miche Berra sono “disegnati con una coscienza che punta sulla poesia e anche sulla prosa…. Ogni opera è una meravigliosa esortazione a ricominciare l’atto creatore che l’ha fatta nascere e che ridesta, insieme ad essa, tutta una storia”.
“Un talento come quello di cui dispone Marcus diventa arte: – ha scritto Gianni Boscolo – per come immobilizza un movimento così lieve che è dell’anima, o dell’istinto, prima che del corpo. Un movimento che inizia dagli occhi e dallo sguardo. Così come credo inizi i suoi disegni: dagli occhi per poi costruirci intorno i muscoli, il pelo, il corpo. Non a caso ama ripetere nei suoi “portfolio” o nei cataloghi delle sue mostre: nello sguardo di una bèstia muta sono parole che l’anima del saggio comprende. Il disegno ed il segno di Parisini sono intrisi di questa ricerca: l’altro, la sua istintività, la sua “naturalità”, od in altre parole, la sua “anima”, o se si vuole, la libertà, l’indipendenza, l’istintività, il suo essere dentro la natura, anzi “la natura”. La ricerca per capire, od anche soltanto “intuire”, un linguaggio che è altro da noi e dal nostro modo di guardare e di essere nella natura. Una ricerca di comunicazione tra noi e gli animali attraverso l’indefinibile percezione di un codice comune che viaggia sull’incrociarsi di sguardi. Guardando i disegni di Marcus trovo risposta alla domanda di Gary Lawless in First Light of Land, che sovente mi torna in mente: “quando gli animali verranno da noi, chiedendo il nostro aiuto, capiremo ciò che ci stanno dicendo?”. Se sapremo guardarli negli occhi, e con gli occhi di Parisini, forse sì.”
“In ogni immagine si avverte il clima di una rasserenante adesione all’universo dei nostri amici animali – sottolinea Angelo Mistrangelo – a una natura rivisitata e reinterpretata e, in particolare, a quegli sguardi penetranti, vibrati di una straordinaria vitalità, che l’artista riesce a fissare con la strenua energia di una linea incisiva e ferrea. Arte e ambiente, raffigurazione e parola, territorio e salvaguardia del pianeta, costituiscono gli elementi di una narrazione che va al di là della rappresentazione degli animali selvatici e non, per cercare di cambiare il mondo, per non perdere contatto con la propria interiorita’, per raggiungere una voluta e sentita liberta’.”
“Marcus Parisini – conclude Carla Bertone – ha fatto del disegno la sua unica dorma espressiva e dall’attenza ossevazione degli animali il suo oggetto principe. L’amore per loro traspare dalle opere stesse: l’artista non violenta il soggetto trasportandovi qualcosa di personale, anzi, lo fa emergere in tutta la bellezza dell’anatomia attentamente indagata, del piumaggio o del pelo rendendo intellegibili le movenze e l’istinto dell’animale spesso ritratto nel suo habitat naturale. Non si tratta, nel caso di Parisini di abilità accademica, o di nutrire conoscenze etologiche, bensì del risultato di un lungo, paziente e sentito relazionarsi col soggetto di cui magicamente, attraverso un’attenta gabbia di segni precisi e sottili, ne cattura l’essenza, la natura, l’anima. Occhi liquidi, vivi, realistici ci guardano, attraverso le trasposizioni artistiche di Marcus Parisini, tanto veri da mettere il fruitore a disagio poichè non si è fermato, non ha trovato il tempo di osservare, di vedere, di capire. L’anima, come sosteneva Marsiglio Ficino nella sua Tautologia Platonica “si può chiamare il centro della natura, l’intermediaria di tutte le cose, la catena del mondo, il volto del tutto e il nodo del mondo” ed è innegabile che il nostro artista abbia ideato il modo sottile e sensibile di ricordarcelo”.
Alcune delle opere di Marcus Parisini sono visitabili a Cuneo a Palazzo Samone in via Amedeo Rossi 4, nella personale “Il disegno e la natura” . La mostra si presenta con tre verbi: “ Vedere: disegni originali della natura e fauna europea, eseguiti con tecniche miste. Pensare: leggere riflessioni di pensatori antichi e contemporanei sul rapporto uomo-animale-natura. Sentire: lo spazio espositivo sarà “avvolto” da suoni rigorosamente puri e originali inerenti la vita animale nei boschi europei. La mostra rimane aperta fino al 28 gennaio visitabile tutti i giorni dalle ore 15,30 alle 19, il sabato e i giorni festivi anche al mattino dall 9,30 alle 12.