Cuneo – Pif, pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto, a Cuneo per scoprire i giochi di una volta.
Il conduttore televisivo, autore, scrittore, regista e attore, ha infatti passato nel Cuneese l’intera giornata di giovedì 14 dicembre per effettuare alcune riprese per una puntata del suo “Caro Marziano”, trasmissione che racconta grandi e piccole storie ad un ipotetico marziano.
In mattinata Pif, con la regista Martina Cloro, ha visitato la casa/laboratorio di Mario Collino in arte “Prezzemolo” a Busca scoprendo tutti i segreti dei giocattoli “di una volta” in un’intervista durata durata dalle 10 del mattino sino alle 13.
“Pif era entisuasta di parlare con me, – dice Mario Collino Prezzemolo – e aveva gli occhio lucidi al vedere le mie creazioni dei giocattoli semplici di un tempo realizzati con materiali di riciclo e non costosi. Mi ha fatto i complimenti per come mi mantengo bambino nel cuore e mi ha detto che nelle sue interviste non aveva mai trovato tanta gioia che traspariva da un uomo semplice ma che sapeva divertire con poco…. Quando gli ho parlato della mostra sui giocattoli del tempo passato, aperta giovedì 7, con Pronatura su invito del professor Domenico Sanino , anche se aveva un impegno urgente a Torino nel pomeriggio, ha accettato di venire al Palazzo Samone per visitarla e ha provato molto entusiasmo. Ne sono stato estremamente contento”.
Poif infatti nel pomeriggio si è spostato a Cuneo per effettuare alcune riprese all’espozione “La notte magica del solstizio d’inverno – Natale tra miti, arte, doni e giocattoli” ospitata a Palazzo Samone.
La mostra, organizzata da Pro Natura Cuneo con il patrocinio del Comune di Cuneo, propone un percorso tematico e cronologico che collega la tradizione del Natale col mondo antico, attraverso l’archeologia, la storia dell’arte e le tradizioni più importanti e coinvolgenti connesse alla Natività. Attraverso l’esposizione di oggetti e opere d’arte, tutti provenienti da collezioni private, si ripercorre la storia delle celebrazioni del solstizio d’inverno partendo dalle più antiche come i Saturnali romani fino alla tradizione cristiana che lega il solstizio alla nascita di Cristo. Le festività di fine anno si collocano in un momento astronomico particolare quando il Sole raggiunge la minima altezza sul piano dell’orizzonte. Il suo progressivo abbassarsi e la continua diminuzione delle ore di luce hanno creato grande angoscia nei popoli primitivi che temevano che il Sole dovesse sparire per sempre. Il giorno del solstizio d’inverno il Sole si fermava in un punto preciso della volta celeste, per poi riprendere a salire. Era la rinascita, la ripresa della luce e della vita, da festeggiare solennemente. Fin dall’antichità questo momento magico dell’anno si è legato a simboli, spesso rappresentati da piante, e ha originato tradizioni e componimenti musicali che si sono tramandati e trasformati nel corso del tempo. Nella mostra trovano quindi spazio gli alberi di Natale, ma anche ricordi olfattivi che ci legano a questo periodo dell’anno.
Una parte importante è dedicata al mondo dei giocattoli del passato, quando ancora non si usava la plastica, ma materiali che potevano essere recuperati e risistemati secondo uno spirito ecologista cui si ispira l’associazione Pro Natura. Nel catalogo della mostra sono raccolti i disegni di questi giocattoli, immagini che insieme alle spiegazioni scritte in passato sono state pubblicate sul settimanale La Guida.
L’esposizione sarà visitabile fino al 14 gennaio, il giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 15,30 alle 19, da martedì 26 dicembre a domenica 7 gennaio tutti i giorni dalle 15,30 alle 19 eccetto lunedì 1° gennaio, possibilità di visite in altri orari per gruppi e scolaresche (tel. 335-5640248).