Borgo San Dalmazzo – Sono arrivati da tutto il Piemonte, ma anche dalla Lombardia. Senza contare due delegazioni d’Oltralpe. Tutti a Borgo, per rispondere all’invito dell’Helicensis Fabula, la confraternita del gusto che si batte per difendere e valorizzare il patrimonio enogastronomico di Borgo, a cominciare dal suo prodotto più caratteristico: la chiocciola alpina o lumaca di montagna.
Domenica 3 dicembre, in occasione della 454ª Fiera Fredda, si è svolto il 43° Convivium Magnum: un incontro all’insegna dell’amicizia e della buona tavola con la partecipazione di decine di Confraternite, in un mosaico di colori composto dai mantelli rossi, blu, gialli, azzurri, dai collari ricoperti di spille, dai copricapi di ogni foggia. Ad accoglierli nel salone consiliare c’era il Gran Siniscalcato (l’organo che governa l’Helicensis) attualmente composto da Sergio Cavallo, Enrico Cavallera e Ivano Musso; con loro la sindaca Roberta Robbione e l’assessore Fabio Armando. Marco Porzio, presidente della FICE, ha portato il saluto della Federazione Italiana Circoli Enogastronomici.
C’erano l’Antica Consurtarija dal Tapulon di Borgomanero e la Confraternita ‘dla Tripa ‘d Moncalè. Da Casale Monferrato è arrivato l’Ordine dei Maestri Coppieri di Aleramo, da Cameri la Confraternita del Gorgonzola, da Varese la Confraternita del Ris cul Persic in cagnun, da Vercelli la Confraternita del Vino e Panissa. E poi gli ambasciatori del cotechino magro di Spessa (Pavia), della nocciola tonda gentile di Cortemilia, il Consiglio Grande della Credenza Vinicola di Caluso e del Canavese, il Magistero dei Bruscitti di Busto Arsizio. A chiudere, due rappresentanze francesi: la Confrérie de l’Escargot de Bourgogne e quella omologa del Roussignol.
La cerimonia ha avuto il momento clou con il rito dell’investitura di quattro nuovi confratelli e consorelle: Massimiliano Reinero, Gianna Chesta, Ferdinando Montaldo e Eleonora Frusi, accolti con la tradizionale formula “Apprehende, comede et esto vir”. Prima di essere accarezzati dallo scettro e rivestiti dei paludamenti della consociazione, hanno assaggiato uno spiedino di lumache accompagnato da un sorso di vino: un modo per dichiarare visivamente “l’impegno a rispettare le genuine tradizioni della nostra terra e della nostra cultura”.
Non sono mancati i momenti di intensa commozione quando è stata rievocata la figura di Felice Becco, scomparso poco più di un anno fa, per 43 anni titolare dell’insegna “Il Gastronomo”, un autentico presidio del gusto e della qualità. L’Helicensis Fabula ha consegnato un riconoscimento alla moglie Elsa Fantino e alle figlie Valentina, Eleonora e Francesca. A lui è stato anche dedicato un bignè speciale a base di lumache, ribattezzato “Felice di essere borgarina”, la cui ricetta, elaborata a partire dagli spunti di Becco stesso, è stata illustrata dal confratello Giovanni Steffenino.
Dopo la sfilata nelle vie del centro, la giornata si è conclusa con i lavori conviviali al ristorante Ruota Due di Andonno.