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Domenica 22 dicembre 2024

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Musei Saluzzo, un viaggio nella storia (prima parte)

La città si racconta attraverso Museo della memoria carceraria, Museo della civiltà cavalleresca, Casa Cavassa, Pinacoteca Olivero, torre civica e Casa Pellico

La Guida - Musei Saluzzo, un viaggio nella storia (prima parte)

Saluzzo – Con l’acronimo Mu.Sa (Musei Saluzzo) si indica la rete dei beni culturali di proprietà comunale che dal 2015 sono caratterizzati da una gestione unitaria affidata ad unico soggetto con il coordinamento degli uffici comunali: la Castiglia (con il Museo della Civiltà Cavalleresca, il Museo della Memoria Carceraria e l’Esposizione permanente di arte contemporanea Igav), Casa Cavassa, la Pinacoteca Matteo Olivero con la Torre Civica, la Casa natale di Silvio Pellico.

Da luglio 2020 tale gestione è affidata alla ditta Itur di Mondovì attraverso un progetto di promozione turistica che mette al centro il tema della condivisione delle linee strategiche e dei contenuti con il tessuto culturale e sociale della città.

Mu.Sa è dunque un grande contenitore di luoghi, eventi, cultura, narrazioni e, soprattutto persone: l’obiettivo è infatti porre al centro di ogni attività ed iniziativa il visitatore con i suoi bisogni e le sue esigenze per offrire un’esperienza che possa lasciare un segno indelebile nella sua memoria cognitiva ed emotiva.

Ogni anno viene proposto un variegato calendario di iniziative nella convinzione che ai musei ci si possa tornare più volte per visitarli e vederli sempre sotto nuovi aspetti.

I musei cittadini

La Castiglia, come istituzione penitenziaria, ha attraversato gran parte della storia del Regno di Sardegna e dello Stato nazionale: dalla sua inaugurazione nel 1828 il carcere saluzzese ha vissuto la fase risorgimentale, i primi decenni dell’Unità nazionale, il ventennio fascista, l’avvento della Repubblica sino alla chiusura messa in atto nel 1992. Il Museo della memoria carceraria ripercorre tali vicende attraverso allestimenti di grande impatto emotivo, sostenuti da una documentazione d’archivio di ineccepibile rigore scientifico.

Collocato al terzo piano della Castiglia, il Museo della Civiltà Cavalleresca è caratterizzato da installazioni multimediali e riproduzioni di documenti ed opere, che permettono di scoprire gli aspetti o i momenti più importanti della società cavalleresca e cortese del Marchesato, presentando uno o più personaggi chiave, con l’obiettivo di invitare il visitatore a ricercare sul territorio le testimonianze qui evocate. Il percorso di visita si articola in 11 sale secondo un ordine cronologico, dal 1100 al 1500.

Sempre all’interno della Castiglia è visitabile la collezione permanente Igav (Istituto Garuzzo per le arti visive di Torino), che è in continuo aggiornamento: le opere, in parte appartenenti all’Istituto Garuzzo e in parte concesse in comodato d’uso da artisti, galleristi e privati, illustrano l’evoluzione dell’arte contemporanea italiana, offrendo uno spaccato della scena artistica attuale e delle sue prospettive.

Casa Cavassa è uno degli edifici-simbolo del rinascimento saluzzese, dimora di Galeazzo Cavassa e del figlio Francesco, appartenenti ad una nobile famiglia originaria di Carmagnola che detiene la proprietà dell’edificio fino al 1775. Successivamente il palazzo viene suddiviso tra vari proprietari fino a quando nel 1883 il marchese Emanuele Tapparelli D’Azeglio (1816-1890) lo acquista con l’intenzione di restaurarlo e trasformarlo in museo. Oggi il percorso museale si sviluppa su due piani, presentando una sequenza di 15 sale con soffitti lignei dipinti e pareti decorate, mentre i sotterranei sono utilizzati per mostre e attività didattiche.

Il Salone al secondo piano dell’Antico Palazzo Comunale ospita dal 2013 la Pinacoteca dedicata al pittore Matteo Olivero (1879-1932): in mostra 67 dipinti, 17 disegni e 2 sculture, scelti dalla curatrice Maggio Serra con l’obiettivo di comprendere il metodo di lavoro dell’artista e l’evoluzione del suo stile. Il percorso è suddiviso in quattro ambienti espositivi sulla base di altrettante tematiche (il tempo del realismo sociale, l’adesione al divisionismo, gli anni Venti, il metodo di lavoro) per riscoprire la vicenda umana ed artistica di un grande artista, popolarmente conosciuto come il “pittore delle nevi”.

Come l’Antico Palazzo Comunale, anche la torre civica viene costruita tra il 1440 ed il 1462 durante il marchesato di Ludovico I (1416- 1475). Salendo i 130 gradini che conducono alla loggetta sotto la cuspide, si ammira un suggestivo panorama, che spazia sui tetti e sulle intricate viuzze del centro storico, sulla collina fino alla pianura e alle Alpi, in lontananza.

In piazzetta dei Mondagli, nel centro storico, è poi possibile visitare Casa Pellico dove lo scrittore e patriota Silvio Pellico nacque il 25 giugno 1789 e trascorse i primi anni d’infanzia, fino al 1793. Nel 2011, in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia, è stato allestito un museo che ospita cimeli di Silvio Pellico, donati in gran parte dalla sorella dello scrittore nel 1858 al Comune di Saluzzo insieme a manoscritti e traduzioni.

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