Cuneo – Una soglia numerica che forse si fa anche psicologica, ma che soprattutto sottolinea l’urgenza di un intervento forte sul territorio: con il bollettino di aggiornamento dati diffuso oggi (lunedì 27 novembre) è stata superata quota mille per le carcasse di cinghiali ritrovate positive al virus della peste suina africana, nella zona al confine tra Piemonte e Liguria, praticamente negli ultimi due anni. Ventisei nuovi casi scoperti la scorsa settimana, che portano il totale complessivo a 1.017 unità, di cui 507 in Piemonte (nuovi casi in provincia di Alessandria) e 510 in Liguria (nuovi casi in provincia di Genova), per un totale di 118 Comuni coinvolti con almeno un caso. Il prossimo aggiornamento è atteso per lunedì 4 dicembre, ma intanto rimane forte il grido d’allarme che si leva da mesi dalle organizzazioni professionali agricole, che chiedono un intervento forte per il depopolamento dei cinghiali (veicoli per il virus della peste suina africana e quindi capaci di mettere a rischio la suinicoltura piemontese, oltre che “vandali” per le coltivazioni).