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Domenica 22 dicembre 2024

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Dossier contro il sito di stoccaggio dei rifiuti pericolosi a Clavesana

Il Comitato per il "No" e l'amministrazione comunale si preparano alla Conferenza dei Servizi

La Guida - Dossier contro il sito di stoccaggio dei rifiuti pericolosi a Clavesana

Clavesana protesta contro la discarica

Clavesana – In vista della prossima Conferenza dei Servizi prevista per martedì 21 novembre, il Comitato di cittadini, imprese e associazioni “Clavesana dice no allo stoccaggio di rifiuti pericolosi” ha inviato alla Provincia di Cuneo un dossier di 172 pagine dove in un lungo elenco vengono messe in evidenza osservazioni e controdeduzioni inerenti il progetto Cement.
Il fascicolo, redatto da professionisti del settore incaricati dal Comitato stesso, contiene una lunga serie di temi particolareggiati trattati dal punto di vista tecnico. Si va dalla procedura di acquisizione dei terreni sui quali dovrebbe sorgere l’impianto, all’urbanistica e alle regole del Pip, passando per la segnalazione di incoerenze nelle tavole progettuali, la situazione delle falde acquifere, le polveri in emissione nell’atmosfera, la gestione degli stessi rifiuti pericolosi, la prevenzione incendi, l’impatto acustico e la presenza del canale verso la centrale Edison di Farigliano. Non vengono tralasciati, inoltre, il contesto socio-economico di inserimento del progetto, il territorio, la composizione della popolazione, i servizi del paese, il tessuto economico clavesanese, il ricordo della terribile alluvione del 1994 e le difficoltà della ricostruzione successiva. A corredo sono stati inseriti anche allegati che fotografano la situazione dal punto di vista paesaggistico, idrico e geologico. Nella riunione del 21 novembre prossimo saranno portate anche le controdeduzioni al progetto preparate dai tecnici incaricati dall’amministrazione clavesanese.
“Non ce lo meritiamo”. Così, con preoccupazione e amarezza, Giovanni Bracco, presidente della Cantina Sociale Clavesana, commenta il progetto dell’area di stoccaggio rifiuti che potrebbe essere realizzata nell’area industriale del paese dei Calanchi. “In questi anni – spiega Bracco – si è modificato il consumo del vino e noi abbiamo messo in atto innovazioni importanti. Oggi la nostra cantina ha oltre duecento associati. La nostra zona ha saputo distinguersi e farsi apprezzare, negli anni, non solo per i vini, ma anche per le nocciole, per la carne, per i suoi paesaggi e finalmente inizia ad essere apprezzata anche a livello turistico. L’impianto avrebbe un impatto troppo elevato per il nostro paese, con perdite per tutti i settori. La nostra non è una presa di posizione ideologica, chiediamo solo che sia rispettato il nostro territorio, nel quale crediamo e abbiamo investito, con dignità e serietà. Le scelte in merito a questo progetto avranno conseguenze che peseranno sull’ambiente in cui viviamo e sulle future generazioni, non si può far finta di niente”.
“Esprimiamo solidarietà all’azione intrapresa per contrastare l’insediamento di un sito di stoccaggio di rifiuti pericolosi nelle Terre del Dolcetto – conclude il presidente di Confcooperative Cuneo, Alessandro Durando -. Siamo vicini al comitato e all’amministrazione comunale. Chiediamo a tutte le istituzioni locali, provinciali, regionali di bloccare il progetto del deposito dei rifiuti, un’operazione che verrebbe a contraddire le politiche che in questi ultimi decenni tutti unanimemente, all’insegna della sostenibilità economica, sociale, ambientale, abbiamo condiviso per salvaguardare lo sviluppo e la qualità della vita della nostra comunità provinciale.”

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