Cuneo – “L’ultima mediazione di Antonio Vassallo è fallita? Io penso che se pensiamo a quanto detto dal Professor Quaglia in merito alla dimensione meta-temporale del lavorare per la pace, oggi possiamo dire che quella mediazione non è fallita”. Con queste parole, Matteo Fadda, responsabile di Operazione Colomba, ha commentato il riconoscimento che sabato 18 novembre il corpo nonviolento di pace ha ricevuto dall’Associazione don Bernardi e don Ghibaudo presso la Sala Lanteri.
Le motivazioni che hanno portato all’istituzione di questo premio risalgono al tragico 19 settembre 1943. Da un momento drammatico, l’Associazione don Bernardi e don Ghibaudo vuole fare emergere come i due Beati e Antonio Vassallo operarono, fino a donare la vita, per la salvezza del loro paese nonostante avessero convizioni diverse. Preti dediti alla loro missione don Giuseppe e don Mario, industriale liberale illuminato ed agnostico Vassallo. In occasione dell’80^ anniversario dell’Eccidio, l’Associazione ha indetto il bando per evidenziare la fecondità dell’operare per il bene comune. Un valore da anteporre alle differenze di vedute generazionali.
In quest’ottica è stato riconosciuto l’impegno del progetto nato all’interno dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII nato nel 1992.
Volontari di Operazione Colomba portano il loro messaggio di “nonviolenza” in zone di guerra rimanendo accanto alle popolazioni a rischio di sopravvivenza.
“Operazione Colomba – si legge nella motivazione scritta anche sulle pergamene realizzate dalle Clarisse di Bra e consegnate da don Flavio Luciano – attraverso il metodo della nonviolenza, sa costruire percorsi di dialogo, di tutela della dignità umana in vista del bene comune, agendo con tempestività e imparzialità”.
Durante il pomeriggio sono state presentate attraverso un video tutte le candidature giunte all’attenzione della giuria. Le proposte hanno riguardato Cascina Materel di Neive, Margaret Karram (ora alla guida del movimento dei focolari), il Cardinale di Bangui (Centrafica) Dieudonnè Nzapalainga e Gemma Calabresi Milite insieme con i figli (vedova del Commissario Calabresi e autrice del libro “La crepa e la luce”). Fra le associazioni, la giuria ha esaminato “Memorial”, premio Nobel per la pace 2022, la Caritas giordana, guidata da Wael Suleiman, arabo che segue più di un milione e mezzo di rifugiati in gran parte siriani. Per quel che concerne i progetti, valutate le iniziative “Il Dado della pace – Living Peace” di Carlos Palma; “Dialop” dedicato al dialogo costruttivo tra cristiani e sinistra europea; “Eduradoio&tv”, programma radio-televisivo che fa da ponte fra carcere e città; il museo aperto sulla pace come arte sociale “Spazi di Luce” a Lindau – Augsburg.
Il convegno ha visto, oltre all’intervento di Fadda, quelli di don Bruno Mondino, di Luigi Pellegrino, Ezio Bernardi e Giovanni Quaglia. Gli intermezzi musicali sono stati affidati alla Ale Cometto e la Bastian Contrario Small Band.
Al termine della serata, presentata anche la VI tappa di “Run & Ride for peace”, staffetta proposta da Operazione Colomba.
Domani il vessillo di pace partito dalla Liguria, verrà portato dagli atleti Boves Run alla Verona Marathon. Al termine della fatica, il drappo verrà consegnato ai volontari della città scaligera per le successive tappe.
foto e video di Gian Cerato