Cuneo – Due aggressioni con rapina nel giro di pochi mesi hanno portato sul banco degli imputati due cittadini somali, Y. A. e N. E. M., abituali frequentatori del Movicentro. Proprio nella zona della stazione si sono consumate le due rapine contestate ai due giovani avvenute a luglio e ottobre 2021 ai danni di altri due immigrati (B. Y. cittadino marocchino e B. C. yemenita). Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza i Carabinieri sono riusciti a ricostruire la dinamica dei due episodi dopo che le due vittime avevano sporto denuncia. Per quanto riguarda il primo episodio, la sera del 21 luglio, le immagini mostrerebbero l’aggressione a B. Y. che passava nei pressi del Movicentro in bicicletta e che si fermava a chiacchierare con uno dei due aggressori mentre l’altro sopraggiungeva poco dopo a bloccare la bici: “Subito seguì la colluttazione con in due che buttavano a terra l’uomo e lo picchiavano con calci e schiaffi”, ha riferito in aula l’allora comandante del Nucleo operativo dei Carabinieri di Cuneo. L’uomo riportò un trauma cranico e varie lesioni con una prognosi di 25 giorni e gli venne rubato il borsello che conteneva il cellulare. La vittima conosceva uno dei due aggressori e grazie alle immagini gli inquirenti riuscirono a realizzare due fascicoli fotografici in cui i due aggressori vennero riconosciuti con certezza assoluta dalla vittima.
Un’aggressione simile venne messa a segno dai due uomini pochi mesi dopo, la sera del 25 ottobre. Vittima questa volta un immigrato proveniente dallo Yemen, costituito parte civile al processo, che venne aggredito mentre era nel Movicentro. Anche in questo caso sono state fondamentali le telecamere di sorveglianza che hanno ripreso l’intera discussione fra i tre uomini e poi l’aggressione, con Y. A. che con un pugno provoca la ferita al labbro e la rottura di un dente della vittima: “Si vedono i due che lo bloccano a terra, lo perquisiscono, gli prendono il portafogli e le chiavi della bicicletta che poi spostano per impedirgli di andare via”, ha proseguito il tenente dei Carabinieri. Quando la pattuglia arrivò sul posto la vittima disse che si era trattato di un litigio ma il giorno dopo in caserma ammise che si era trattata di una rapina. Dato che la vittima della seconda aggressione, costituita parte civile al processo, è stata nel frattempo espulsa dal Paese, il collegio dei giudici ha acquisito il verbale della sua denuncia. Il processo è stato così rinviato al 29 novembre per la discussione e la sentenza.