Bernezzo – Lungo la provinciale che dalle “Torrette” porta a Caraglio si può notare un duplice filare di pioppi e due colonne in testa con su scritto “villa Villanis”. Poco conosciuta e forse non troppo visibile da chi è distratto alla guida, la casa di campagna dei nobili Villanis contiene al suo interno una magnifica struttura risalente al 1600 e contenente circa 15 stanze tra camere, saloni, biblioteche e cantine. Ad aprire occasionalmente le stanze di questa casa odorante ancora di vecchio, visti i parquet e la moquette sulle pareti, è Adriano Albertini Villanis, erede e custode della villa.
Sala da pranzo, scrittoio, salotto e biblioteca
Al piano terra, si trovano tre importanti stanze che creano un ambiente nobile e che riportano ad altri tempi: la sala da pranzo è composta da un elegante tavolo con sedie in legno e mobili antichi. In questo luogo, i nobili proprietari, durante i loro pernottamenti in campagna, si facevano servire dalle domestiche per i pranzi e le cene. La sala a fianco è dedicata all’intrattenimento: tre grandi divani antichi con altrettante sedie e due tappeti, riempiono la stanza insieme ai mobili e ai dipinti. Collegata a questa stanza per il tramite di una particolare porta, c’è la biblioteca di villa. Alcuni libri sono stati portati via, ma sono ancora presenti manuali di geografia, filosofia e dizionari. La particolare porta che collega la biblioteca al salotto, ha una fessura nel quale, con molta probabilità, veniva lasciato il cibo a chi studiava senza doversi spostare dalla biblioteca. Sempre al piano terra, una piccola stanza era destinata allo scrittoio, con mobili e arredamenti in linea con l’utilizzo che se ne faceva.
Sala da ballo, cappella e stanza da letto
In un altro locale al piano terra, con accesso al giardino, è presente una piccola “sala da ballo”, con il parquet e un pianoforte. Con molta probabilità, gli ospiti che venivano con le carrozze, entravano dal lato anteriore della villa e accedevano direttamente a questa sala. Al piano superiore, un disimpiego con volta affrescata, fa risaltare la cappella della villa, benedetta da don Giovanni Giorgis, arciprete di Bernezzo e successivamente vescovo di Trivento (Campobasso) e Fiesole (Firenze), molto attaccato alla popolazione bernezzese (nella lettera di addio ai parrocchiani scrisse: “Ora davanti ad un addio il cuore mi trema, l’occhio non abituato al pianto s’inumidisce. Donde queste lacrime? Per l’amore che nutro per voi, o cari parrocchiani”). In questa cappella venivano celebrate le messe con tanto di chierichetti provenienti da Bernezzo. Allo stesso piano la camera da letto con il baldacchino colpisce l’occhio per la sua forma a barca e la sua altezza. Una porta di servizio, collega la camera al bagno dei nobili.
Cucina, cantina e giardino
Al piano sotterraneo, sono presenti le cantine con alcune botti costruite direttamente sul posto in quanto più grandi rispetto alla porta. Una scala leggermente ovale porta ad un’altra cantina dove probabilmente venivano stoccati i vini e i cibi per la conservazione. Al piano terra, invece, è presente una sala grande, ormai vuota, che era dedicata alla cucina. Il giardino è la perla della villa Villanis: con 7 giornate di terreno, un laghetto e alcuni alberi secolari, il verde non manca. Al tempo lavoravano a contratto (mezzadria) più di 10 persone alla manutenzione del giardino e oggi viene aperto in alcune circostanze per eventi culturali e musicali.
La casa è stata dismessa circa 15 anni fa. Si tratta di una villa di campagna che i Villanis utilizzavano per passare i giorni d’estate (il famoso palazzo Villanis di Torino, è stata la loro prima residenza). Lo stemma di famiglia raffigura un bastone nodato di verde, in rampa d’oro e azzurro ed era riconosciuto legalmente alla famiglia Villanis (nobili Villanis) residenti a Torino prima del 1500. Attualmente nella villa abita Adriano Albertini Villanis che, dopo il Covid, ha deciso di stabilirsi a Bernezzo.