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Martedì 5 novembre 2024

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Il cantico segreto di parole amorose che segnano la carta

Dipinti e sculture di Romina Mandrile rinviano complessivamente all’universo femminile

La Guida - Il cantico segreto di parole amorose che segnano la carta

Romina Mandrile è nata nel 1973 a Cuneo, dove vive e lavora. È insegnante presso il Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo. Si è diplomata presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino in Scultura, con tesi intitolata “Appunti e note su Emilio Isgrò. La scrittura come ricerca estetica nell’arte contemporanea”, e ha conseguito la laurea specialistica in Arti visive all’Accademia di Belle Arti di Cuneo. A partire dal 1994, ha partecipato a concorsi organizzati ad Alba, Pescocostanzo e Breil sur Roya, oltre che a mostre collettive allestite a Torino, Mondovì, Villagrande Strisaili, Exilles, Parco Nazionale della Maiella, Chieri, Carmagnola, Crissolo, Manta, Triora, Barbaresco, Pinerolo, Carrù. La sua partecipazione più importante, però, è quella alla VII Edizione della Via del Sale. Arte Contemporanea dalla Langa al mare, a cura di Nico Orengo e Silvana Peira, organizzata nel 2008, in cui ha esposto all’interno della Cappella di San Sebastiano a Bergolo, insieme al fotografo Maurizio Milanesio, con il quale ha costituito, per l’occasione, il duo artistico Area-Roma. Il lavoro presentato è consistito in una riflessione sulla spiritualità, sulla preghiera, sui desideri e le aspirazioni umane, utilizzando l’immagine altamente simbolizzata di un primate intento a soddisfare il suo desiderio di banana. La sua prima personale, denominata “Cantico”, si è tenuta all’Enoteca di Barbaresco nel 2005.

Dipinti e sculture di Romina Mandrile rinviano complessivamente all’universo femminile. Vi si riscontra la vitalità autentica dell’eros, simboleggiata da tenui richiami figurativi agli “shunga” giapponesi, l’esaltazione di parti del corpo femminile, combinate in insiemi metaforici di singole unità plasmate realisticamente, e la sua evocazione come supporto di scritture che lo ricoprono, alla maniera orientale, quasi segni rivelatori di un diario intimo o di un cantico segreto di parole amorose forse non dette, che possono anche diventare lamenti, striature di pigmento che cola e segna la carta con scritte vergate in ritmi malinconici.
“Le ultimissime prove dell’artista – scrive Fulvia Giacosa – sembrano aprirsi a nuovi orizzonti, quasi dicotomici rispetto a quanto abbiamo sin qui detto. Ispirata dall’eros mistico e colpita dalla sensualità del Barocco e dagli scritti di mistiche come Teresa d’Avila o da sante martiri come Lucia di Siracusa, ha esposto gli ultimi lavori dal geometrismo monumentale. In essi torna la figura frontale e ieratica ma comunque inserita in uno spazio, dalla fissità quasi pierfrancescana (o casoratiana, se preferite). Due opere di passaggio già introducono la figura intera pur se ancora immerse in un brulichio di linee coloratissime. Attendiamo di capire dove l’artista ci condurrà nel prossimo futuro”.
Non a caso l’ultima sua mostra alla Fondazione Peano nel 2023 è proprio dedicata a Eros.
“La mia poetica riguarda il corpo umano nei suoi elementi costitutivi, essenziali, -scrive Romina Mandrile- raccontato attraverso la ricerca di riduzione geometrica, di semplificazione formale, di frammentazione reiterata, che giunge ad esiti minimalisti. Mi affascina la ricerca dell’elemento simbolico, impresso nella memoria collettiva, e dunque l’arte che ha privilegiato il ricorso al codice, al simbolo: arte primitiva, romanica e medievale, e più vicino a noi, Pop Art, Minimalismo, Street Art. Amo i segni esoterici, gli alfabeti, le decorazioni geometriche, i mosaici, la calligrafia delle lingue orientali. Ricerco l’unione tra l’elemento figurativo del corpo e la decorazione aniconica del mondo islamico, rendendo ambiguo il rapporto figura-sfondo. In passato ho imparato l’arte delle icone ortodosse, e anche le immagini sacre mi affascinano, tanto che sto lavorando anche a una serie di figure femminili di Sante martiri, sempre indagate a partire dal corpo velato o svelato, dalla scansione delle superfici attraverso pattern geometrici e colori brillanti. Il corpo è reso parziale o stilizzato, isolando alcuni elementi come il seno, l’ombelico, gli organi sessuali, in una metonimia volta a creare serie ripetute, traslate, ruotate, sovrapposte, ingrandite, dello stesso frammento. Sintesi, struttura e colori brillanti provengono dall’amore per gli artisti delle avanguardie, come Matisse, Arp, Mondrian, Depero, ma anche Boetti e Capogrossi”.

Ancora oggi domenica 8 ottobre è visitabile la mostra “Eros”, la personale di Romina Mandrile a cura di Alessandro Abrate alla Fondazione Peano di corso Francia. Opere di repertorio e anche alcune inedite legate al tema dell’amore. Dalle ore 16 alle ore 19 con ingresso libero.

piccolo cantico di Romina Mandrile

piccolo cantico di Romina Mandrile

pianto di Romina Mandrile

pianto di Romina Mandrile

Romina Mandrile

Romina Mandrile

Romina Mandrile Allure, hortus, 2023, particolare

Romina Mandrile Allure, hortus, 2023, particolare

 

romina mandrile

romina mandrile

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