Cuneo – “Fino a sette anni fa era un bel quartiere, quasi signorile, con bei palazzi, in una posizione centrale della città; poi molti negozi hanno chiuso, è venuta meno la vigilanza che facevano i commercianti ed è arrivato lo spaccio”: è la testimonianza di un residente di Piazza della Libertà che nel 2021 appose la propria firma alla querela presentata contro S. M. e C. J., i gestori dei due locali “da Mirela” e “Chicken king”, accusati di disturbo della quiete pubblica e ora a processo al tribunale di Cuneo. Oltre alla sua, anche le testimonianze di altri due inquilini di via Silvio Pellico che hanno arricchito il quadro di un disagio profondo fatto di proteste e di proposte per lo più inascoltate. I problemi seri erano iniziati alla riapertura delle attività commerciali dopo il lockdown, in un crescendo che ha avuto il suo culmine nell’estate 2021. “L’impianto stereo del bar da Mirela era stato piazzato fuori dal locale, molti tavoli davanti al portone del mio palazzo – ha proseguito il testimone -. Il culmine fu il 5 giugno: un delirio, un frastuono altissimo che mi impediva di sentire il telegiornale alla tv. Ho spento e sono sceso. La musica si sentiva fortissima fino all’ospedale e dall’altra parte fino al viadotto Soleri. Al Chicken King andavano avanti anche fino alle 4 di mattina con schiamazzi e urla davanti al locale. Da Mirela il problema era il volume della musica per il karaoke”. Prima di arrivare alla querela (che si era cercato di evitare in ogni modo), tanti i tentativi di conciliazione e dialogo, dalla mobilitazione col comitato di quartiere agli incontri con assessori, commercianti e cittadini, dalla protesta con le lenzuola bianche alla richiesta di maggiore presidio della zona da parte delle forze dell’ordine: “Abbiamo anche fatto una rilevazione dei decibel perché l’Arpa non poteva intervenire se non su richiesta del Comune”, ha proseguito il testimone che fra i tanti motivi per cui alla fine ha scelto di traslocare ha riferito anche del bisogno di vivere in una zona più tranquilla. “Quella sera del 5 giugno sembrava di stare a un concerto, era un delirio”, ha raccontato un altro testimone, che ha aggiunto che la situazione è migliorata da quando al Chicken King è cambiata la gestione e da Mirela si è iniziato a rispettare gli orari prescritti. “Una sera di febbraio 2022 – ha raccontato un altro teste – ho chiamato il 112 e mi è dispiaciuto disturbare le forze dell’ordine per questo genere di problemi ma la musica era altissima, ed eravamo in inverno con le porte dei locali chiuse. Erano quasi le due di notte quando finalmente hanno spento la musica. Una situazione che mi dava un grande senso di frustrazione, ansia e nervosismo. Prima della querela avevamo provato con il comitato di quartiere, era intervenuto anche un facilitatore da Torino; la querela è stato l’ultimo atto dopo il fallimento di tutti i tentativi precedenti”.