Cuneo – “Abbiamo il tempo necessario e la convergenza politica per la riforma delle Province, che si farà e sarà pronta per l’election day del 9 giugno 2024”.
Ne è sicuro il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli che è a Cuneo per il convegno “La rinascita delle Province” che si sta tenendo in Confindustria. Lo ha riferito prima dell’incontro che lo vedrà protagonista insieme a Giovanni Quaglia, già presidente della Provincia di Cuneo dal 1988 al 2004 e Luca Robaldo, presidente della provincia di Cuneo e sindaco del Comune di Mondovì in un dibattito guidato dal direttore de La Guida Ezio Bernardi, dopo la relazione di Marco Orofino, professore ordinario di diritto costituzionale all’Università Statale di Milano.
“Sulla riforma delle Province tutti erano ampiamente d’accordo – dice Calderoli – tranne i 5Stelle, poi man mano ci sono stati dei distinguo soprattutto dei sindaci e del centrosinistra che non a caso governa tante Città ma poche Province. Ora abbiamo il tempo per arrivarre per giugno 2024 e risparmiare 225 milioni che costerebbero altre elezioni in altri periodi per 75 consigli provinciali che vanno a scadere. Che ci sia bisogno di ritornare a un ente inetrmedio di governo del territorio tra la mastrodontica Regione e piccoli Comuni è evidente, così come è evidente che l’eleciotn day sia fondamentale per evitare la sempre più alta disaffezione al voto dei cittadini. Lo vogliamo e possiamo farlo, ci devono essere le risorse e si devono trovare. La legge Delrio fatta per risparmare ha portato costi in più sia in termini economici che di inefficienza amministrativa. Il personale è passato in gran parte alla Regione e costa molto di più. Una vera Provincia è necessaria”.
Calderoli spiega anche di proroghe agli attuali consigliere provinciali che sono in scadenza a fine anno, e speiga gche gli attuali presidenti decadranno perché non sono presidenti di Provincia ma in realtà presidenti di area vasta, dunque di un soggetto giudicamente diverso da quello che si va a rimettere in piedi.
“Qualcuno ricorrerà, pazienza – dice Calderoli – siamo in Italia e i ricorsi sonpo all’ordine del giorno, ma andremo a scegliere i presidenti e farli eleggere, con liste collegate e premio di maggioranza. E chiunque potrà candidarsi anche gli ex presidenti o chi è attualmente presidente perché avrà un ruolo diverso. Sul limite del terzo mandato a presidenti e sindaci e anche presidenti di Regione se ne parla ad ogni tornata elettorale. Forse si potrà fare qualcosa per i sindaci dei Comuni sono i 15.000 abnitanti ma è presto dirlo”.