Torino – Il Consiglio regionale, a maggioranza, ha approvato i Ddl 281 “Autorizzazione al finanziamento di spese di progettazione di edilizia sanitaria – Anno 2023”, presentato dalla Giunta regionale dopo che era stato passato in Commissione sanità ieri pomeriggio. Il provvedimento autorizza la Giunta alla contrazione di un mutuo per un importo non superiore 42 milioni di euro e per una durata massima di dieci anni e a uno spread non superiore a quello applicato per la medesima tipologia di contratti dalla Cassa depositi e prestiti, per pagare la progettazione degli ospedali finanziabili dall’accordo con Inail, che infatti, non prevede anticipi e il massimo di 1,654 milioni previsti per la costruzione, che sarà erogabile dall’Istituto a progettazione avvenuta. Un mutuo che è salito da 30 a 42 milioni perché come ha sottolineato l’assessore Luigi Genesio Icarde i costi di costruzione previsti sono esplosi del 30% e che questo ha portato all’aumento dei costi di progettazione.
L’opposizione non ha partecipato al voto, tranne Sergio Chiamparino per il Pd e il gruppo Movimento 5 Stelle, che si sono astenuti, per cui non ci sono stati voti contrari.
Il relatore di minoranza Sean Sacco (M5s), ha affermato che “siamo ben lontani dal posare la prima pietra per un nuovo ospedale in Piemonte. Persino per la Città della salute di Novara, dove si sono fatte scelte diverse, siamo in alto mare. Inoltre mancano le indicazioni di priorità”.
Alberto Preioni (Lega), ha ribattuto: “Il programma sta procedendo, portiamo avanti un percorso trasparente e concreto, malgrado tre anni di stop per la pandemia. I costi di costruzione sono aumentati, ma andiamo avanti”.
Duro invece il commento del vicepresidente del consiglio regionale il democrativo Daniele Valle: “Sull’edilizia sanitaria la Giunta Cirio continua a fare promesse sulle quali prima o poi dovrà rendere conto, perché, come si sa, non è possibile ingannare tanta gente per tanto tempo… Nella delibera di fine luglio si elencano 8 ospedali da finanziare con 1,6 mld: AslTO5, Vco, nuovo Maria Vittoria, Ivrea, Vercelli, Cuneo, Alessandria e quello del Saviglianese. Di questi 8 ben 3 li abbiamo persi per strada: quello del Vco non si farà più, Cuneo e Alessandria pare che migrino verso il partenariato pubblico e privato. Allora: perché l’Inail dovrebbe continuare a riconoscere al Piemonte per 5 ospedali gli stessi soldi che aveva previsto per 8 ospedali?”.
Ma per Valle a colpire è la sproporzione tra il Piemonte ed il resto d’Italia: “Ad oggi, – dice – poche sono le Regioni che hanno fatto ricorso ai fondi Inail: l’Emilia Romagna (132 milioni di euro per l’ospedale di Cesena), il Veneto (450 milioni per Padova), la Liguria (280 per il nuovo Erzelli), la Calabria (circa 690 milioni per Reggio Calabria e Cosenza). O il Piemonte è stato straordinariamente abile a garantirsi queste risorse o forse le condizioni fissate da Inail non sono così convenienti da ingolosire le altre amministrazioni regionali. O forse Inail aspetta di vedere qualche cosa di concreto sul tavolo per decidere davvero quali e quanti finanziamenti riconoscere al Piemonte e questi 1,6 mld sono solo teorici”.