Alba – Questa mattina, lunedì 11 settembre, alle 7.40 era atteso sulla banchina della stazione di Alba il primo treno in arrivo da Asti dopo la lunga sospensione della linea Alba- Asti iniziata il 30 aprile 2010 (la chiusura definitiva della linea giunse, però, nel 2012).
La sospensione fu opera della Giunta regionale Cota, ma non lasciò indifferenti i sindaci del territorio che iniziarono una lunga battaglia per la sua riapertura, insieme ai pendolari. Tra questi vi era Maurizio Marello, allora sindaco di Alba e oggi Consigliere regionale Pd che ricorda: “La linea fu chiusa non perché “ramo secco” perché ai tempi i pendolari erano molti, circa 2.000 (in particolare studenti e lavoratori), ma la reale motivazione venne identificata nella necessità di interventi strutturali importanti alla Galleria Ghersi non più ritenuta sicura per il transito dei treni”. “Da quel momento si susseguirono studi sull’entità di tali interventi e ricordo che ritenevano la spesa paventata per gli interventi strutturali (decine di milioni di euro) eccessiva”. Prosegue: “Nel contempo prese il via una corrente di pensiero capitanata da Alberto Cirio, oggi presidente della Regione e da Marco Gabusi, oggi assessore e all’epoca sindaco di Canelli e presidente della provincia di Asti, che sosteneva la necessità di sostituire la linea con una pista ciclabile che sarebbe stata rilevante dal punto di vista turistico. La battaglia proseguì tra ordini del giorno da parte dei Comuni, convegni, manifestazioni (la mancata unità del territorio non aiutò la riapertura della linea), fino a quando Rete Ferroviaria Italiana scelse, circa due anni fa, di far percorrere la linea dai treni storici di Fondazione Fs e iniziò dunque una reale azione di sostegno per la sua riapertura. Rfi fece alcuni lavori strutturali e la Giunta Cirio si convinse finalmente che sostituire definitivamente quel tratto con una pista ciclabile sarebbe stato un grave errore e che occorreva riaprirlo”.
“Oggi la Alba- Asti è riaperta “al minimo”, con sei coppie di treni, ma è necessario garantire un servizio efficiente e tornare ad uno standard di frequenza dei treni maggiori di quello a cui potremo assistere nelle prossime settimane”, ha spiegato poi Marello, “Il vero tassello per rendere fruibile la linea ferroviaria in tutto il sud Piemonte credo sia la riapertura completa della linea in direzione Milano che consentirebbe di partire da Nizza (Costa Azzurra), raggiungere Cuneo, passando per Alba, percorrere i paesi Unesco e arrivare a Milano e per farlo è indispensabile potenziare la Cuneo- Nizza e la Alba-Asti: è intuibile la potenzialità turistica di questa linea”.
Conclude Marello: “Dobbiamo guardare positivamente a questo “nuovo inizio” e al fatto che sia stata abbandonata l’idea della pista ciclabile, che certamente va fatta laddove è mancante, ma deve essere complementare al servizio di treno. Un grazie ai Consigli comunali dei nostri Comuni e ai tanti Amministratori che si sono fortemente impegnati nel tempo; per tutti mi piace ricordare la tenacia di Rosanna Martini con me assessore ai trasporti della città di Alba”.