Torino – Dopo Cuneo sembra che anche la nuova struttura di Alessandria non sarà fatta con i fondi Inail ma si dovrà ripartire con l’iter per stipulare un accordo con lo Stato per un investimento pubblico da 155 milioni di euro da integrare poi con fondi privati.
“La delibera approvata oggi dalla Giunta regionale conferma tutte le nostre preoccupazioni – affermano il vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, Domenico Rossi e il consigliere regionale, Domenico Ravetti -. L’ennesimo fallimento della giunta Cirio e della gestione Icardi è scritto nero su bianco nella DGR 1-7297/2023/XI. Si legge che il caro-materiali ha fatto lievitare i costi rispetto alle previsioni della programmazione dei piani triennali di investimento Inail e ancora che risulta complesso rispettare il cronoprogramma stabilito dallo stesso istituto. Eppure più volte in questi anni abbiamo avvisato l’assessore sottolineando come il cronoprogramma fosse inadeguato per l’Asl di riferimento e che 300 milioni di euro fossero una disponibilità insufficiente per realizzare un ospedale come quello di Alessandria”.
“Il ricorso ai fondi Inail è stato il mantra dell’Assessore Icardi, una strategia che ha portato allo stop o alla revisione di molti progetti, una linea fallimentare che pagheranno tutti i cittadini piemontesi perché nessuno di quei progetti è partito e si sta tornando al punto di partenza: il partenariato pubblico privato ma con costi per i materiali lievitati alle stelle – accusano Rossi e Ravetti -. La ricognizione degli investimenti in edilizia sanitaria approvati in delibera non si limita però all’ospedale di Alessandria. Parliamo di 20 progetti per cui sarà necessario stipulare nuovi accordi con lo Stato e oltre 800 tra interventi e attrezzature sparsi in tutte le province. Ci impegneremo a verificare puntualmente il documento per salvaguardare il sistema sanitario piemontese e il servizio offerto ai cittadini”.