“Il girotondo delle iene” di Luca D’Andrea ci porta nella Bolzano del 1992, un’isola tutt’altro che felice. Nonostante il numero non alto dei suoi abitanti, il tasso di prostituzione è altissimo, così come la presenza di droga, reati, omicidi. Si tratta di una storia di contrasti: quelli tra una città dipinta in un modo e quelli di una realtà ben diversa. Una realtà dove a indagare sono il commissario Luther Krupp e il giovane cronista Alex Mill, lo “spalatore di ghiaia”, come lo chiamano alla redazione della “Voce delle Alpi”.
I loro alternati punti di vista ci portano ad assistere a cosa succede quando una prostituta, talmente giovane da essere soprannominata “Bambina”, viene ritrovata barbaramente uccisa. È il cadavere di Lorena Haller, ventiquattro anni, ventiquattro coltellate, a gridare: il vostro Paradiso è solo una bugia
È così che chiamano Bolzano, la città che ha preso Lorena, l’ha illusa, poi l’ha usata e gettata via, come immondizia. Paradiso. Isola felice. In una cella che non dovrebbe esistere, viene plasmata l’immagine di una terra dove ogni crimine diventa colpa del benessere. Si tratta di un thriller nostrano firmato da un autore italiano; è una storia che si rifà alla realtà, a un caso di crimine che fece grande clamore, in patria e fuori. Partendo dal caso criminale del “Mostro di Bolzano”, Luca D’Andrea si spinge fino ai confini della morale: dove inizia la cronaca e dove il gusto del sangue?
Ci sono scenari lividi, ombre cupissime, tanto odio oltre al ritratto di un’Italia dove le indagini non sono per niente facili.
Il girotondo delle iene
Luca D’Andrea
Feltrinelli
22 euro